Si chiude così – almeno per ora – un contenzioso che rischiava di costare al colosso di Mountain View una cifra ben più alta
Alphabet pagherà negli Stati Uniti 700 milioni di dollari per risolvere le accuse secondo cui il suo app store domina illegalmente il mercato delle applicazioni mobili Android, risolvendo le denunce antitrust presentate di procuratori generali e consumatori in decine di stati Usa.
L’accordo è stato reso noto lunedì scorso in un atto giudiziario. Le cause legali riunite presso il tribunale federale della California avevano messo in forse trilioni di dollari di entrate generate dalla vendita e distribuzione di app tramite Google Play.
L’accordo fa seguito al verdetto della giuria federale che si schiera con Epic Games sulle sue affermazioni secondo cui le politiche di distribuzione, pagamento e tariffazione delle app di Google Play sono illegali.
I procuratori generali della California hanno affermato che Google ha utilizzato tattiche anticoncorrenziali per bloccare la concorrenza e garantire che gli sviluppatori non abbiano altra scelta se non quella di passare attraverso il Google Play Store per raggiungere gli utenti nella loro denuncia presentata nel 2021. In un’azione collettiva separata per conto di quasi 21 milioni di consumatori. Google è stata accusata di aver gonfiato i prezzi delle app Android riducendo fino al 30% le transazioni di Google Play.
Alphabet ha annunciato un tentativo di accordo a settembre con gli Stati e i consumatori senza rivelare i dettagli finanziari. La società tecnologica ha risolto separatamente le richieste di Match Group Inc. prima del processo con Epic a San Francisco, iniziato all’inizio di novembre.