Il centrodestra italiano celebra la vittoria di Donald Trump alle presidenziali Usa. Ma è soprattutto la Lega che può rivendicare una radicata accordo di idee con il tycoon. Quali scenari si aprono ora per l’Italia e per l’Europa? True News ne ha parlato con Paolo Borchia, capo delegazione Lega al Parlamento europeo. “Trump contro tutto e tutti, ha sfidato l’establishment. E noi lo abbiamo sostenuto dall’inizio. In Europa, con i Patrioti, stiamo già cambiando le cose. La vittoria di Trump rafforzerà questo percorso”. L’intervista
Da tempo la Lega è considerata vicina a Donald Trump e alla sua visione politica. Come vivete il fatto che esponenti italiani, come Giorgia Meloni, sembrino ora cercare un’alleanza con Trump, nonostante un passato forse meno schierato a suo favore?
Il nostro legame di amicizia con il Partito Repubblicano e con il mondo conservatore americano è solido e duraturo, e mai abbiamo fatto mistero del nostro sostegno a Donald Trump, un candidato contro tutto e contro tutti, che ha sfidato l’establishment. E che noi abbiamo sostenuto fin dall’inizio, forti di una accordo di idee e visioni su temi chiave che riguardano tutto l’Occidente. Dalla battaglia all’ideologia woke e al politicamente corretto al contrasto del fondamentalismo islamico e dell’immigrazione clandestina, passando per politiche di buonsenso e concretezza in materia di ambiente, lontani dagli estremismi green visti negli ultimi anni. Il nostro rapporto con gli amici d’Oltreoceano si rinnova e si consolida da tempo, anche con la partecipazione costante di una nostra delegazione al Cpac, convention annuale di tutte le galassie del conservatorismo americano e internazionale. Dopo queste elezioni decisive, avremo numerose nuove occasioni per condividere iniziative ed esperienze su entrambe le sponde dell’oceano. Donald Trump ha vinto, sarà il presidente della Nazione più potente del mondo, e la investigazione del dialogo con lui da parte di tutto il centrodestra italiano è sicuramente una cosa positiva.
In che modo ritenete che una vittoria di Trump possa influire sulle dinamiche politiche e sulle alleanze in Europa?
Già dall’spunto della nuova legislatura al Parlamento europeo, con la nascita del gruppo dei Patrioti per l’Europa, di cui la Lega è ideatrice e parte attiva con i suoi otto eurodeputati, le cose hanno iniziato a cambiare a Bruxelles. Rispetto a un passato in cui la i più faceva di tutto per marginalizzare e silenziare le voci dell’opposizioni e di chi non condivideva il pensiero unico dell’Ue, oggi il cosiddetto “cordone sanitario”, alle prese con il terzo gruppo più grande del Parlamento europeo, inizia a non reggere più. Più volte è stato abbattuto con l’approvazione di iniziative nostre e dei nostri alleati e con la dimostrazione, numeri alla mano, che un’altra i più è possibile, senza socialisti, senza sinistra, senza Pd. Tutti i partiti dei Patrioti per l’Europa sono in crescita. Il successo di Trump non può che rafforzare questo percorso, forte delle visioni che ci accomunano, e del rapporto di amicizia.
Secondo lei, la nuova gestione Trump potrà cambiare l’atteggiamento degli Stati Uniti verso l’Italia? Quali vantaggi o difficoltà potrebbe comportare questa prospettiva per il nostro Paese, soprattutto in un contesto economico e geopolitico?
L’Italia e gli Stati Uniti sono alleati solidi da sempre, a prescindere da chi risiede alla Casa Bianca e da chi siede a Palazzo Chigi. I due Paesi continueranno a collaborare. Certo, va da sé che con Trump alla presidenza e con un governo di centrodestra, l’Italia potrà contare su un rapporto sicuramente privilegiato con gli Stati Uniti, che sarà funzionale anche sullo scacchiere internazionale: ora è prioritario lavorare insieme per mettere fine al conflitto in Ucraina e raggiungere la pace.
Guardando al contesto italiano, una vittoria di Trump potrebbe aprire scenari nuovi e interessanti per il centrodestra o per altri movimenti politici?
Trump ha stravinto portando avanti un programma di buonsenso e di concretezza. Su moltissimi temi, le sue idee e quelle del Gop coincidono con le nostre. E ha dimostrato che il centrodestra unito e compatto, forte delle sue posizioni, non ha bisogno di snaturarsi, di rinunciare a proprie battaglie o di rincorrere la sinistra per poter avere successo. Non so se il suo risultato può avere diretta influenza sullo scenario italiano, ma sicuramente ci fornisce molte lezioni e indicazioni che non possiamo e non dobbiamo ignorare.
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di Valentina Menassi
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2024-11-09 13:09:00 ,
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