Via libera della Camera americana a maggioranza democratica al «Protecting Our Kids Act», un ampio pacchetto di misure sulle armi da fuoco che prevede significative restrizioni. L’approvazione è arrivata con 223 voti a favore e 204 contrari. La misura – che include fra l’altro l’aumento dell’età per l’acquisto di armi semiautomatiche – non ha alcuna chance di essere approvata dal Senato, dove i democratici non hanno i voti sufficienti. Nello specifico, sale da 18 a 21 anni l’età per acquistare armi semiautomatiche. Un gruppo di senatori bipartisan sta intanto continuando a lavorare su un compromesso per favorire una maggiore sicurezza con le armi, ma al momento un’intesa definitiva non è ancora stata raggiunta.
Dopo le ultime stragi, c’è comunque una sensibilità crescente sul tema. Soltanto poche ore fa parlamentari di entrambi i partiti, per quanto con assenze significative – il repubblicano Jim Jordan si è fatto di cera quando sono cominciate le drammatiche deposizioni – hanno partecipato alle audizioni alla Camera sulla strage di Uvalde e la questione della stretta alle armi. Roy Guerrero, il pediatra di Uvalde, Texas, è stato tra i primi a entrare in classe dopo l’uccisione del killer; «Ho visto bambini i cui corpi erano polverizzati, dilaniati» dai colpi sparati da Salvador Ramos.
Difficile non rimanere pietrificati dall’orrore: come quando alla dimora Bianca il premio Oscar Matthew McConaughey ha mostrato in sala stampa le Converse verdi sulla cui punta Maite Rodriguez, una delle piccole vittime, aveva disegnato un cuoricino: «Sono l’elemento che ha permesso di identificarla», ha spiegato l’attore di Dallas Buyers Club, con la voce colma di rabbia. Lui, nato a Uvalde, ha passato una settimana nella cittadina a parlare con la gente: «Ho incontrato un cosmetologo che aveva lavorato sulle vittime per riparare le enormi ferite prodotte da un Ar-15».