Bastava aspettare una settimana. Dopo aver ottenuto il falso esito positivo del tampone, si tornava in farmacia per il tampone di controllo, che dava ovviamente esito negativo, e il gioco era fatto: Green pass e niente obbligo vaccinale. È questa l’ipotesi della procura di Varese, come raccontato dal quotidiano La Prealpina, che sta indagando su due infermieri e altre nove persone coinvolte che avrebbero organizzato questo stratagemma per ingannare le autorità sanitarie ed evitare il vaccino. Secondo una prima ricostruzione degli agenti di Polizia che si sono occupati del caso, un intermediario si occupava di fare la spola tra Lombardia e Piemonte, tramite contatti ottenuti all’interno di una presunta rete No vax. Le persone interessate venivano poi istruite su come comportarsi, una volta arrivate nel gazebo allestito fuori da una farmacia nell’Alto varesotto: probabilmente dovevano dare una parola d’ordine, concordata in precedenza, per essere identificati. Nonostante l’esito negativo del tampone, il personale compiacente certificava la positività del test. Alcuni giorni dopo il finto contagiato poteva andare in qualsiasi farmacia, eseguire un altro test – ovviamente negativo – e ottenere il Green pass, con l’esenzione dal vaccino. Costo dell’operazione: 500 euro a falso tampone positivo. Uno dei due infermieri indagati era stato già sospeso dall’Ordine professionale per aver rifiutato il vaccino, mentre non è chiaro quante persone avrebbero usufruito di questo sistema, aggirando l’obbligo vaccinale.
Foto di copertina: ANSA/POLIZIA
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Scritto da Redazione perwww.open.online il 2022-12-01 11:45:19 ,