Ancora critiche alla campagna Open to meraviglia con la Venere influencer realizzata dal Gruppo Armando Testa per ministero del Turismo e dell’Ente nazionale turismo italiano (Enit). Dopo i casi del dominio non registrato, della scena dello spot girata in Slovenia e delle traduzioni scorrette delle città dal tedesco, ora è l’account Instagram della Venere influencer a essere finito nel mirino delle critiche. Già qualche settimana fa il consigliere regionale della Toscana Iacopo Melio ha segnalato che c’è qualcosa di strano tra i follower dell’account @venereitalia23, che sembrano essere fake. Secondo Melio, migliaia dei profili che seguono la Venere sono accomunati da caratteristiche che ne mettono in dubbio l’autenticità: sono stati creati da poco, hanno condiviso pochissime foto (o nessuna, in alcuni casi) e hanno pochi follower (o zero).
“Cosa significa questo? Che sono tutti profili fake, e i profili fake non piovono dal cielo (o almeno non in una quantità così importante) ma vengono acquistati attraverso servizi appositi (accessibili a chiunque) per ‘gonfiare’ il numero dei follower di un certo account”, così ha scritto Iacopo Melio in un post pubblicato su Facebook due settimane fa, in cui attacca non poco velatamente il ministero del Turismo per aver speso i soldi pubblici per i follower dell’account ufficiale della campagna Open to meraviglia. Ma non sembra essere finita qui. I profili fake non si limitano a seguire l’account Instagram della Venere influencer, ma alimentano anche l’engagement del profilo con commenti di apprezzamento alla campagna alquanto particolari.
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Come dimostrano alcune foto raccolte da Riccardo Perrone, ideatore della società di comunicazione Kirweb, rilanciate da Mi riconosci?, organizzazione che rappresenta i lavoratori precari del mondo della cultura, tra gli utenti che hanno commentato il post relativo agli ottimi dati ottenuti sui social dalla campagna della Venere influencer ricorrono due caratteristiche: profili con foto di uomini muscolosi che parlano italiano in modo impeccabile e che tendono a ripetere lo stesso commento. Come tale Paulin Duterte: “Wow, questa campagna pubblicitaria territoriale è pazzesca! Mi ha fatto venire voglia di partire subito per la destinazione in questione!”. Indizi che fanno sorgere il sospetto che le decine di commenti di apprezzamento siano state pubblicate da account fake.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2023-05-08 15:30:40 ,