Via Europea della Seta, la Reggia di Carditello si candida – Campania

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Itinerario promosso da Venezia con sede Italia Consiglio europeo


(ANSA) – NAPOLI, 22 OTT – Dopo essere stata salvata
dall’abbandono e valorizzata, la Reggia borbonica di Carditello,
situata nel comune di San Tammaro (Caserta), si candida ad
entrare a far parte della Via Europea della Seta, il nuovo
itinerario culturale promosso dal Comune di Venezia con il
supporto della sede italiana del Consiglio d’Europa. organismo
che conta 47 membri, una sorta di “sorella maggiore” dell’Unione
Europea a 27 Stati. Un progetto che va avanti da circa cinque
anni ma che non è ancora arrivato alla conclusione con la
certificazione da parte del Consiglio d’Europa. Della nuova via
della Seta, ma anche delle connesse attività di bachicoltura e
gelsicoltura, si è discusso al convegno tenutosi alla Reggia di
Carditello, e intitolato “Via Europea della Seta: Gelsicoltura e
bachicoltura – nuove opportunità”. “Sono 45 gli itinerari
culturali certificati dal Consiglio d’Europa dal 1987 ad oggi –
ha illustrato Luisella Pavan-Woolfe, direttrice della Sede
italiana del Consiglio d’Europa – di cui ben 29 passano in
Italia, il Paese dove queste iniziative hanno riscosso maggior
successo, anche perché ricco di storia. Il numero non elevato di
itinerari fa capire come si tratti di un ‘club esclusivo’, dove
non è facile accedere; per potervi entrare è necessario che un
territorio possieda tradizione, storia ma anche potenzialità di
innovazione e sviluppo sostenibile. E Carditello ha tutte queste
vocazioni; peraltro qui si è fatto un miracolo rilanciando
questa bellissima Reggia”.
   
Con Venezia, Carditello e il Casertano condividono lo stesso
patrimonio di produzione e commercializzazione della seta, basta
pensare alla storica località di San Leucio, frazione del
capoluogo Caserta, dove dal tempo dei Borboni l’arte serica è
protagonista e le famose sete vanno in giro per il Mondo. Per
Carditello sarebbe fondamentale essere inserito nel nuovo
itinerario, perché ciò avrebbe ricadute anche sul piano
turistico e quindi economico. “Gli Itinerari culturali del
Consiglio d’Europa – spiega Luisella Pavan-Woolfe – sono uno
strumento di dialogo interculturale, cooperazione
transnazionale, sviluppo sostenibile e recupero del patrimonio
materiale e immateriale europeo unico nel suo genere”. (ANSA).
   

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