Comincia a distanza di cinque anni dalla tragedia che costò la vita al ventiseienne di Vico Equense, Luca Iaccarino, il processo a carico di R.A., cinquantacinquenne di Castellammare di Stabia, accusato di omicidio stradale per l’incidente che si verificò la notte del 16 maggio 2017 sotto la galleria Privati. L’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Torre Annunziata, Valeria Campanile, è fissata a fine maggio.Pesanti le accuse nei confronti dell’automobilista stabiese – difeso dall’avvocato Renato D’Antuono – che la notte dell’incidente era alla guida di una Nissan Terrano, pur avendo subito il ritiro della patente quattro anni prima e la sua vettura risultasse sprovvista della necessaria copertura assicurativa. Soprattutto R.A. viaggiava a una velocità superiore rispetto ai limiti stabiliti e sotto l’effetto dell’alcol, anche se i valori superavano di poco il massimo consentito.A ricostruire la dinamica dell’incidente sono stati gli agenti della polizia stradale di Sorrento, che la notte dell’impatto che costò la vita a Luca Iaccarino arrivarono nella galleria di Privati effettuando tutti i rilievi del caso.Secondo gli investigatori, A.R. alla guida della sua Nissan Terrano procedeva in direzione Castellammare quando invase, seppur di poco, la corsia opposta – nel tratto finale della curva – provocando lo schianto frontale con la Smarta sulla quale invece viaggiava Luca Iaccarino, che procedeva in direzione Sorrento.Il ventiseienne di Vico Equense non indossava la cintura di sicurezza e venne sbalzato fuori dalla sua auto che nel frattempo si schiantò contro le barriere di sicurezza della galleria Privati. Luca Iaccarino rimase proprio schiacciato tra la sua vettura e il guard rail, riportando gravissime ferite, che poi risultarono fatali.Una tragedia che sconvolse Vico Equense, dove il giovane viveva assieme alla sua famiglia, al borgo San Salvatore. E anche i tanti amici, che lo conoscevano come un ragazzo perbene, impegnato nel suo lavoro, nel corso degli anni in diversi alberghi della penisola sorrentina.Il suo sorriso ha lasciato un vuoto incolmabile in tutti quelli che gli volevano bene. Sui social, ancora oggi, c’è l’ultimo posto che aveva scritto quella sera del 16 maggio 2017, prima di morire. Luca era in compagnia di un amico e aveva preso un caffè al bar, prima di tornare a dimora. «Non ci dite niente», è la frase che aveva scritto in dialetto a commento di una foto scattata per ricordare un momento felice.Poco dopo il terribile incidente sotto la galleria Privati avrebbe messo fine per sempre alla sua vita. Una tragedia che ancora oggi fa versare lacrime a Vico Equense. E adesso toccherà ai giudici stabilire se ci sono responsabilità da parte di R.A.
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di Tiziano Valle
www.metropolisweb.it
2022-05-11 05:57:14 ,