Videogiochi, la funzione che vorremmo vedere dovunque nel 2024

Videogiochi, la funzione che vorremmo vedere dovunque nel 2024

Videogiochi, la funzione che vorremmo vedere dovunque nel 2024


Nel caso non lo sapeste, Cyberpunk 2077 è diventato bellissimo. Uno dei videogiochi più criticati degli ultimi anni, notoriamente pieno di bug al momento del lancio, è rinato quando ha ricevuto un aggiornamento e un’espansione della storia lo scorso settembre. Ora, sfrecciare per le splendide e violente strade di Night City è un’esperienza entusiasmante e relativamente priva di difetti.

Ma la cosa che ho apprezzato di più del gioco ultimamente è la possibilità di portare ovunque il mio cyber-ninja armato fino ai denti grazie a un’aggiunta che non ha ricevuto l’attenzione che merita: il salvataggio incrociato. Noto anche come cross-save o cross-progression, la funzione consente di portare i propri progressi di gioco da una piattaforma all’altra, mantenendo intatti l’inventario e la cronologia di viaggio del personaggio. Se giocate allo stesso titolo su diversi hardware – come Nintendo Switch, pc, Steam Deck, Xbox e PlayStation, questa funzione vi opzione di continuare dal punto in cui avete lasciato l’ultima volta, indipendentemente dal dispositivo su cui avete giocato. Il salvataggio incrociato è presente soprattutto in titoli multi-player come Fortnite o Destiny 2, dove è possibile accedere allo stesso personaggio e allo stesso account su più piattaforme, a condizione che di possedere il videogioco o di avervi accesso tramite abbonamento su ciascuna piattaforma. È invece meno comune nei giochi per giocatore singolo.

Lo sviluppatore di Cyberpunk, Cd Projekt Red, ha aggiunto la funzione in un aggiornamento dello scorso anno e l’ha resa disponibile anche per The Witcher 3. Ubisoft offre la cross-progression come parte del suo servizio Connect che consente di sincronizzare i progressi in giochi come Assassin’s Creed Valhalla tra pc e console. Larian Studios ha fatto altrettanto per Divinity Original Sin 2 tre anni fa e ha dichiarato che presto integrerà l’opzione nel suo nuovo, popolarissimo Baldur’s Gate 3. Il concetto è diverso da quello di cross-play, che consente di interagire con utenti di piattaforme diverse nei giochi multigiocatore, e quindi a gli utenti di XBox di giocare per esempio a Fortnite o a Call of Duty con amici che utilizzano una PlayStation. Entrambe le funzioni sono presenti in numerosi titoli contemporanei e popolari, ma il modo in cui si manifestano varia notevolmente a seconda della piattaforma e dello sviluppatore del gioco. Il salvataggio incrociato quindi esiste già, ma non è distribuito in modo uniforme, ed è un peccato. Quasi tutti i giochi, dagli indie più semplici ai blockbuster Aaa, beneficerebbero della comodità offerta da questa funzione.

Il cross-save nei giochi insomma è nella sua fase primordiale: al momento è disordinato, strano e imperfetto, e chiaramente ancora in evoluzione. David Cole, amministratore delegato della società di analisi tecnologica Dfc, sostiene che l’aggiunta del salvataggio incrociato a un gioco è un aspetto su cui non molti sviluppatori possono concentrarsi, date tutte le altre caratteristiche indispensabili che devono essere integrate in un titolo per il lancio. Inoltre, secondo Cole, la domanda dei consumatori non è ancora massiccia. Cole paragona l’evoluzione del cross-save a quella della televisione, iniziata con pochi canali e spettacoli che andavano in onda in fasce orarie specifiche: “Ora si può guardare tutto ciò che si vuole in qualsiasi momento. È diventata una parte naturale del processo. Penso che stiamo andando in quella direzione“. È facile sincronizzare i propri progressi con le forme tradizionali di media. Se si sta guardando un film e si decide di finirlo da un’altra parte, si può facilmente aprire il contenuto su un altro dispositivo e riprendere da dove si era interrotto. I Kindle hanno Whispersync, che è come il cross-save per i libri: è possibile leggere su un Kindle % pagine, poi aprire l’app Kindle sul telefono – o anche l’app Audible – e il libro salta direttamente al punto in cui è stata interrotta la lettura.



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di Boone Ashworth www.wired.it 2024-01-01 05:00:00 ,

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