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(ANSA) – NAPOLI, 24 NOV – Donne accoltellate per gelosia, colpite alla testa con un batticarne, con un bastone, anche con un cellulare. Non solo. Inseguite e speronate con l’auto, prese a pugni sul viso e anche bruciate. E’ un vero e proprio repertorio dell’orrore quello con il quale, quotidianamente, hanno a che fare i carabinieri di Napoli e provincia. Alla vigilia della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il comando provinciale di Napoli ha reso noto il bilancio degli ultimi dieci mesi e un video nel quale sono protagoniste le donne in divisa: carabiniere, donne, che si battono per aiutare chi è vittima di quello che senza ombra di dubbio può essere considerato il più odioso dei reati. “Una cella chiamata abitazione”: è da questa immagine che i militari dell’arma partono con l’obiettivo di smuovere le coscienze dei partenopei e soprattutto fornire una via di fuga a quelle donne che si sentono oppresse e vessate da un uomo che in realtà uomo non è.
I numeri, impietosi, restituiscono dati allarmanti ma nello stesso tempo rassicuranti: dal primo gennaio alla prima settimana di novembre, tra Napoli e provincia sono state arrestate e denunciate in flagranza di reato e su disposizione dell’Autorità giudiziaria ben 593 persone per atti persecutori, 70 persone per violenza sessuale e 3 persone per femminicidio.
Sono 1271, invece, le persone arrestate e denunciate per maltrattamenti in famiglia per un totale di 1937 persone. Un fenomeno che registra la triste media (per difetto, ndr) di sei persone arrestate o denunciate al giorno che che è anche sintomo tangibile di una rinnovata verso fiducia le istituzioni che rispondono – colpo su colpo – al numero sempre crescente di denunce. L’episodio più recente risale a quanche giorno fa: un 24enne del quartiere Miano di Napoli, allontanato da abitazione, si è arrampicato fino al balcone. I carabinieri lo hanno bloccato e arrestato. La vittima ha raccontato anni di vessazioni, quasi sempre conseguenza di crisi di astinenza da stupefacenti. Ischia invece è stata teatro della terribile storia di una 21enne presa a pugni in faccia: aveva il viso rosso porpora quando i carabinieri hanno aperto l’uscio. Lei era rannicchiata in un angolo piangeva senza sosta mentre il marito provava a cancellare le tracce di sangue dalla parete.
Nel tristissimo bilancio 3 femminicidi, 3 storie terribili di donne colpite a morte dalla mano del compagno o di un familiare.
La giovane Rosa Alfieri ha chiuso gli occhi per l’ultima volta il febbraio scorso.
E’ a Grumo Nevano e sta rincasando dopo una giornata di lavoro. Un condomino l’ha attirata in abitazione e l’ha strangolata. Senza un motivo apparente. Sottoposto a fermo per omicidio Elpidio D’Ambra, 31 anni.
Anastasiia Bondarenko aveva origini ucraine ed è morta a marzo, nella sua abitazione di Napoli. Ha perso la vita per mano del compagno.
Un colpo per stordirla e poi l’incendio dell’appartamento. Il suo corpo carbonizzato è stato trovato dai Carabinieri. La figlioletta, testimone di una scena atroce, fu affidata ad alcuni familiari.
Sottoposto a fermo per omicidio Dmytro Trembach, dopo 7 giorni di indagini serrate.
Il 17 ottobre, invece, un 48enne ha picchiato con violenza la madre e la zia, per motivi ancora da chiarire. La zia, 67enne, è morta dopo qualche giorno per le gravi lesioni subite. Il 48enne è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Nola per omicidio aggravato.
Salva solo per miracolo una 71enne di Crispano. Quest’estate il marito l’ha colpita alla gola con un paio di forbici. Anche in questo caso non è chiaro cosa abbia spinto la sua mano. L’uomo è stato arrestato per tentato omicidio.
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2022-11-24 06:28:33 ,