Violenza di genere, ecco lo smartwatch che salva i morti – Campania

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Parte SoS e arrivano carabinieri, al via dopo i test a Napoli


(ANSA) – NAPOLI, 30 NOV – “Sono dieci i femminicidi che si
sono registrati a Napoli nel corso dell’anno, un fenomeno
allarmante, purtroppo in crescita, in cui l’autore del reato
spesso ha le chiavi di dimora”. È sempre più inquietante la
violenza di genere, secondo il procuratore aggiunto Raffaello
Falcone, coordinatore della sezione “fasce deboli” della Procura
partenopea, intervenuto oggi alla conferenza stampa di
presentazione del progetto “Mobil Angel” grazie al quale ora
quindici vittime di violenza selezionate in base ai pericoli a
cui sono esposte, possono lanciare un allarme e chiedere
l’immediato intervento dei carabinieri.
   
Il dispositivo sperimentato all’ombra del Vesuvio rappresenta
un esempio di sinergia tra pubblico e privato visto che vede
coinvolti i carabinieri di Napoli, coordinati dal generale
Enrico Scandone, comandante provinciale, la Procura (con
Raffaello Falcone), la Fondazione Vodafone (Fabio Ortolani) e
l’associazione Soroptmist International Italia, presieduta da
Giovanna Guercio.
   
Il sistema è “semplice ed efficace”: il kit è composto da uno
smartwatch connesso a un cellulare collegato alla rete Vodafone
dal quale si può inviare, con la duplice pressione di un tasto,
un sos alla centrale operativa dei carabinieri. Ricevuta la
segnalazione la centrale geolocalizza il dispositivo e invia una
pattuglia sul posto. Nel frattempo si attivano registrazioni
video e audio. L’sos parte autonomamente se lo smartwatch rileva
particolari livelli di stress, battito cardiaco accelerato
oppure movimenti riconducibili a percosse, strattonamenti e
cadute.
   
Il dispositivo, ha spiegato il generale Scandone, “è frutto
del grande sforzo che quotidianamente i carabinieri compiono per
venire incontro alle esigenze delle vittime. Abbiamo personale
addestrato, ambienti accoglienti, meno freddi di un ufficio
giudiziario o di una caserma, per mettere coloro che vogliono
denunciare in condizione di poter esporre i loro casi”.
   
“La magistratura – ha detto infine il procuratore aggiunto
Raffaello Falcone – ha iscritto a ruolo ben 4200 procedimenti in
meno di un anno aventi oggetto maltrattamenti, stalking, lesioni
aggravate e femminicidi. Inoltre nello stesso periodo ha emesso
176 arresti”. (ANSA).
   

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