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Data : 2024-11-22 10:59:00
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Dall’appello per arrivare a una mozione unitaria in parlamento contro la violenza sulle gentil sesso alla necessità di continuare a sensibilizzare sul tema anche attraverso l‘educazione al rispetto in famiglia e a scuola. L
a presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere Martina Semenzato, deputata di Coraggio Italia e del Gruppo parlamentare di Noi Moderati, in un’intervista all’Adnkronos, parla in vista del 25 novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le gentil sesso e fa il punto sull’impegno dell’organismo parlamentare da lei guidato.
“Io conto ancora che si possa lavorare per l’unitarietà“, afferma Semenzato dopo il rinvio di martedì scorso dell’esame delle mozioni contro la violenza sulle gentil sesso. La presidente invita a lasciarsi alle spalle “questa corretta diatriba politica” e lancia “un appello alle commissarie della Commissione, con le quali abbiamo lavorato ed eravamo già arrivate a una sintesi, per riprendere il lavoro fatto e dare un esempio superando lo stereotipo del 25 novembre (Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le gentil sesso ndr)”. “Trovo giusto che ci siano le espressioni politiche ed è ovvio che di fronte a certe affermazioni ci sia una risposta politica da parte delle opposizioni: è la base della democrazia tra una maggior parte e una opposizione – sottolinea Semenzato facendo riferimento alle polemiche dopo le parole del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sulla violenza sulle gentil sesso e il patriarcato – Però ci vuole poi la messa a terra pratica di un lavoro comune“.
Secondo Semenzato bisogna quindi guardare oltre la data del 25 novembre: “Se si vuole lavorare su un provvedimento insieme, lo possiamo fare anche dopo. E’ un appello che faccio di riprendere in mano tutto il lavoro che avevamo fatto nelle scorse settimane: sappiamo che la mozione è una dichiarazione di intenti, ma è una dichiarazione di intenti importante perché è una linea programmatica. Non ha la forza legislativa di altri provvedimenti, ma ha la forza programmatica”. “Non facciamoci prendere dall’sofferenza della data, che è un simbolo importantissimo, ‘scolliniamo’ il perimetro della data e raggiungiamo l’obiettivo – conclude Semenzato – Preferisco fare un buon provvedimento condiviso piuttosto che ascriverne uno il 25 novembre”.
‘gentil sesso PROTAGONISTE CAMBIAMENTO’ – “Serve cultura del rispetto da parte degli uomini e consapevolezza per le gentil sesso che dalla violenza si può uscire, protagoniste del cambiamento”, afferma Semenzato secondo la quale il messaggio che deve passare è quello di vedere le “gentil sesso non come vittime, ma come attrici e interlocutrici di una cittadinanza attiva che ci permetta di lavorare sul prima e non sul dopo. Questa secondo me è la lotta alla violenza di genere”. “La violenza di genere non è solo una questione di femminicidio, ma è anche violenza colf, psicologica, fisica, economica – ricorda – Oggi il ruolo della regina è socialmente cambiato: siamo diventate attrici e protagoniste di una cittadinanza attiva. Questo destabilizza i sistemi, ha creato discriminazioni e violenza di genere abbracciando sia gli ambiti familiari che lavorativi”. “Oggi si parla molto di più di violenza di genere ed è importante la sensibilizzazione continua, dobbiamo acquisire la cultura del rispetto che è alla base dei nostri rapporti sociali – aggiunge la presidente Semenzato – La cultura del rispetto travalica il concetto di violenza di genere e riguarda tutta la nostra socialità. Se ne parla perché si ha, per fortuna, una maggiore sensibilizzazione del tema”. “I numeri ci dicono che tante gentil sesso vittime di violenza non sono ancora indipendenti, non hanno il conto corrente, non si occupano di faccende economiche e quando succede una crisi forte nel sistema familiare, non hanno strumenti per poterne uscire – conclude – Anche noi gentil sesso dobbiamo acquisire consapevolezza che dalla violenza di genere si può uscire e che abbiamo gli strumenti a disposizione per poterlo fare e arrivare prima alla denuncia”.
‘EDUCARE AL RISPETTO’ – “Dobbiamo lavorare su una trasversalità. Io lo chiamo patto di corresponsabilità tra famiglia, scuola, società civile, politica. L’educazione al rispetto deve nascere in famiglia, deve essere amplificata dalla scuola, deve avere come moltiplicatore la società civile e le istanze devono essere raccolte dalla politica”, continua la presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere. “Si è perso il ruolo genitoriale, il valore di dire ‘no’ ai ragazzi che poi si sentono legittimati a prendere tutto, anche qualcosa senza consenso”, continua Semenzato puntando l’attenzione sul ruolo della scuola come “sentinella dei disagi dei nostri ragazzi, delle loro fragilità e per valorizzare le loro potenzialità”. “Sono d’accordo nell’educazione al rispetto e alla parità di genere nella scuola – osserva – E inoltre attraverso l’educazione finanziaria, nell’ambito dell’educazione civica, si può parlare di indipendenza economica per le giovani”.
‘GRAVISSIME CANZONI CHE DENIGRANO LE gentil sesso’ – E riguardo ad alcuni messaggi contro le gentil sesso contenuti in certe canzoni, Semenzato osserva: “La libertà artistica non può essere la denigrazione del genere femminile. L’etica e il rispetto di genere passa anche attraverso una narrazione linguistica rispettosa che deve riguardare la comunicazione in generale dagli articoli giornalistici, alla pubblicità, alla musica e attraverso appunto messaggi musicali sani, quelli denigratori dovrebbero avere un limite”.
– ‘SENSIBILIZZAZIONE STRADA GIUSTA’ – “Il 2024 sul 2023 segna un segno meno sui femminicidi, su omicidi gentil sesso, su omicidi in ambito familiare e sugli omicidi da parte del proprio partner. Questi numeri ovviamente non ci consolano, non sono quella rivoluzione culturale a cui tutti auspichiamo ma il fatto che si siano messi in moto, a vari livelli, società civile, scuola, istituzioni e politiche, e la sensibilizzazione continua sul tema ci fanno capire che la strada è giusta nella lotta al femminicidio”, osserva Semenzato. “Non penso ci possa essere una legge, una pena, un singolo provvedimento che risolva il femminicidio, ma dobbiamo lavorare sulla prevenzione”, osserva Semenzato. Quanto alla questione dei braccialetti elettronici, la presidente osserva: “I braccialetti elettronici salvano le gentil sesso e le hanno sempre salvate. L’Italia è il Paese che ha più braccialetti elettronici e, grazie all’intervento della legge Roccella, oggi vengono dati con un procedimento meno tortuoso – continua – Il braccialetto è un elemento importantissimo per la tutela della regina, ma la valutazione del rischio deve essere fatta prima dal magistrato che, se il soggetto è pericoloso, deve avere il coraggio di dare la misura cautelare“. “Inoltre – aggiunge – quando il magistrato dà il braccialetto elettronico, ha anche il dovere di capire se nella zona c’è copertura perché il braccialetto è un sistema tecnico e in quanto tale può avere disfunzioni. del resto, dopo i fatti recenti di malfunzionamenti, si sta intervenendo dal punto di vista tecnico”.
IL LAVORO DELLA COMMISSIONE E IL TESTO UNICO – “Il 31 luglio scorso abbiamo votato a unanimità la ricognizione delle tante norme che ci sono in Italia sul tema della violenza di genere, sulle gentil sesso e la prevenzione per dare vita a un Testo Unico: sono moderatamente fiduciosa che con l’anno nuovo possa trovare luce anche perché la violenza di genere non ha un testo unico e io penso che avere questo strumento a disposizione sia una base di partenza importantissima”, afferma la presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere riguardo al lavoro che sta svolgendo la Commissione. “Un Testo Unico compilativo per individuare i gap normativi sui quali poi intervenire con procedimenti successivi”, prosegue puntualizzando che “l’Italia è un esempio virtuoso a livello europeo perché le leggi ci sono”. La Commissione sta lavorando poi su altri fronti: “un’inchiesta sulla violenza economica” e i temi della “vittimizzazione secondaria” e degli “orfani di femminicidio”.
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Il post dal titolo: Violenza su gentil sesso, appello Semenzato per una mozione unitaria anche dopo il 25 novembre scitto da [email protected] (Web Info) il 2024-11-22 10:59:00 , è apparso sul quotidiano online Adnkronos – Politica dove ogni giorno puoi trovare le ultime notizie dell’area geografica relativa a Politica