Violenze in carcere, abbreviato per due agenti penitenziari – Campania

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Oggi via in aula bunker istituto pena Santa Maria Capua Vetere


(ANSA) – CASERTA, 23 GEN – E’ partito oggi all’aula bunker
del carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) il processo
abbreviato a carico di due agenti della Polizia Penitenziaria
imputati per le violenze ai danni di detenuti avvenuti il 6
aprile 2020 nell’istituto di pena casertano. L’udienza è stata
aggiornata dal giudice per l’udienza preliminare Pasquale
D’Angelo al 14 febbraio, ed entro lo stesso mese dovrebbe
arrivare a sentenza; entro poche settimane dunque ci sarà entro
il primo verdetto per agenti che hanno preso parte alle violenze
nei confronti di circa 200 detenuti del carcere di Santa Maria
Capua Vetere mentre era in corso il lockdown per il Covid. Altri
105 imputati, tra agenti, funzionari del Dap (Dipartimento
Amministrazione Penitenziaria) e medici dell’Asl, stanno
sostenendo il processo con rito ordinario che si sta svolgendo
nella stessa aula bunker (prossima udienza il primo febbraio).
   
Gli unici due poliziotti penitenziari che hanno scelto la
strada dell’abbreviato – il rito comporta uno sconto di pena in
caso di condanna ma non permette l’acquisizione di nuove prove e
si basa solo su quelle raccolte durante le indagini – sono
Angelo Di Costanzo e Vittorio Vinciguerra, contro cui si sono
costituite come parti civili decine di detenuti vittime dei
pestaggi; e come nel processo ordinario, anche per questo
abbreviato il Ministero di Grazia e Giustizia compare nella
doppia veste di parte civile, legittimato dunque a chiedere un
risarcimento ai due agenti, e di responsabile civile, che in
teoria potrebbe essere chiamato a risarcire alle altre parti
civili i danni nel caso in cui i due poliziotti, suoi
dipendenti, non avessero le risorse per pagare dopo l’eventuale
condanna. (ANSA).
   

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