Dopo i voti bassi ottenuti al termine di un audit del governo statunitense, il 12 marzo la Boeing ha annunciato che lavorerà con i dipendenti che hanno violato le procedure di produzione dell’azienda per assicurarsi che comprendano le istruzioni per il loro lavoro di assemblamento. In una nota inviata ai dipendenti da Stan Deal, presidente della divisione aerei commerciali della Boeing, l’azienda ha illustrato le ultime misure adottate per correggere i difetti di qualità. La nota è stata diffusa dopo che la Federal Aviation Administration ha concluso un esame di sei settimane dei processi di produzione dell’azienda per il jet di linea 737 Max, dopo che un pannello si è staccato da uno degli aerei durante un volo Alaska Airlines il 5 gennaio.
La FAA ha esaminato 89 aspetti della produzione nello stabilimento Boeing di Renton, Washington, e ha riscontrato che l’azienda ha fallito in 33 di essi, secondo un dipendente a conoscenza del dossier. Questi, sotto anonimato, ha confermato dettagli che non sono stati resi pubblici, sebbene siano stati riportati in precedenza dal New York Times, che ha visto una presentazione di diapositive sull’audit del governo. Secondo il giornale Usa Boeing avrebbe fallito 33 verifiche su 89. Secondo altre indiscrezioni, il Dipartimento di Giustizia avrebbe avviato un’indagine penale sull’esplosione del portellone di Alaska Airlines e avrebbe contattato alcuni passeggeri e l’equipaggio del volo del 5 gennaio per ottenere informazioni.
Il whistleblower suicida
Intanto, un ex operaio della Boeing Co. che in passato aveva sollevato dubbi sugli standard di produzione del costruttore di aerei nella sua fabbrica di North Charleston dove si assemblea il 787 Dreamliner è stato trovato deceduto, secondo quanto riportato dalla Bbc. John Barnett, dipendente Boeing per 32 anni fino al suo pensionamento nel 2017, è deceduto venerdì 9 marzo per una ferita autoinflitta. Il decesso è stato confermato dal medico legale della contea di Charleston.
In una dichiarazione diffusa via e-mail, la Boeing ha dichiarato di essere “rattristata” dalla notizia della morte di Barnett e che i pensieri dell’azienda “sono rivolti alla sua famiglia e ai suoi amici”. Nei giorni precedenti la sua morte, Barnett aveva testimoniato in un’azione legale contro la Boeing, secondo la Bbc.
Sabato 10 marzo avrebbe dovuto sottoporsi a un ulteriore interrogatorio e, quando non si è presentato, sono state fatte delle indagini presso il suo hotel. In seguito è stato trovato deceduto nel suo furgone nel parcheggio dell’hotel, si legge nel rapporto.