Forse il debole segnale dallo Spazio interstellare proviene dalla sonda Voyager 2 della Nasa. Un leggerissimo sussurro che dà la speranza di poter ristabilire i contatti con la navicella il prima possibile. Ma cosa sta succedendo esattamente?
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Le sonde Voyager
Le due navicelle spaziali Voyager 1 e Voyager 2 sono state progettate inizialmente per esplorare il nostro Sistema solare e visitare pianeti come Giove, Saturno, Urano e Nettuno. In particolare, la Voyager 2 è stata lanciata il 20 agosto 1977 e ha raggiunto Giove nel luglio 1979, pochi mesi dopo la Voyager 1. Si è diretta poi verso Saturno nel 1981, verso Urano nel 1986 e Nettuno nell’agosto 1989. Durante i loro viaggi, in cui percorrono miliardi di chilometri, le due sonde rimangono in contatto con la Terra attraverso le antenne del Deep Space Network. Dopo aver portato a termine i loro obbiettivi nel 1989, sia Voyager 1 che Voyager 2 si sono lasciate alle spalle il nostro Sistema Solare per esplorare lo Spazio interstellare. Voyager 1, infatti, si trova attualmente a 24 miliardi di chilometri circa dalla Terra, mentre Voyager 2 è a 20 miliardi di chilometri.
Il comando sbagliato
Ricordiamo che tutte le comunicazioni con la Voyager 2 passano attraverso la Deep Space Station 43 della Nasa, una parabola radio di 70 metri al Canberra Deep Space Communication Complex. Il contatto con sonda, tuttavia, è stato perso il 21 luglio scorso quando la Nasa ha inviato un comando errato che ha fatto sì che l’antenna della navicella si orientasse in modo sbagliato. Di conseguenza, quindi, Voyager 2 non è attualmente in grado di ricevere segnali o trasmettere dati alla Terra. Tuttavia, fanno sapere dall’agenzia spaziale, Voyager 2 è programmata per resettare i suoi sistemi e recuperare così il corretto orientamento verso la Terra, ristabilendo così la comunicazione con noi.
La perdita dei contatti
Incidenti come questi, ricordiamo, non sono affatto rari nello Spazio. E non è la prima volta che le due sonde della Nasa perdono i contatti con la Terra. Ad esempio, come vi abbiamo raccontato nel 2020, proprio Voyager 2 aveva ripreso a comunicare dopo dieci giorni di silenzio in seguito a una manovra programmata che avrebbe dovuto farla ruotare di 360° per calibrare alcuni strumenti. Gli ingegneri del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa avevano così ipotizzato che due sistemi a alto consumo energetico fossero stati attivati contemporaneamente, esponendo la sonda a potenziali danni.
Un segnale lontano 20 miliardi di chilometri
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La Deep Space Station 43 di Canberra è l’unica antenna al mondo in grado di comunicare direttamente con entrambe le Voyager. E, dopo numerosi sforzi, la stazione è riuscita a rilevare un debolissimo segnale che potrebbe indicare che Voyager 2 sia ancora operativa e che stia provando a comunicare con noi. Ora verranno fatti dei tentativi per inoltrare i comandi alla Voyager 2 e dirle di orientare correttamente la sua antenna verso la Terra. Se questi falliscono, Voyager 2 è già programmata per ri-orientarsi diverse volte all’anno: il prossimo aggiornamento è infatti previsto per il 15 ottobre, che dovrebbe quindi consentire automaticamente la ripresa delle comunicazioni.
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di Marta Musso www.wired.it 2023-08-02 09:04:25 ,