I Davidiani sopravvissuti sostengono che l’aggressore fu l’Fbi e che l’incendio mortale fu causato dalla decisione dell’Atf di utilizzare granate stordenti e gas lacrimogeni. Facciamo un passo indietro. I Davidiani erano una frangia della Chiesa avventista del settimo giorno e, all’inizio degli anni ’90, erano guidati da David Koresh, un leader carismatico persuaso che che la fine dei giorni fosse imminente. I Davidiani vivevano in un complesso che avevano ribattezzato biblicamente Mount Carmel, a trenta chilometri da Waco. Erano ben integrati nella zona e ben noti alle forze dell’ordine locali, che li consideravano relativamente innocui e con i quali i locali interagivano abitualmente. Il Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms sospettava che i Davidiani avessero convertito illegalmente fucili semiautomatici in armi completamente automatiche modificandone i castelli, informazione mai confermata e ai tempi considerata un’espediente per giustificare l’attacco a Koresh. Questo era considerato moralmente spregevole per la sua abitudine di impalmare ragazzine.
Koresh aveva conquistato la leadership dei Davidiani quando ancora usava il suo vero nome, Vernon Howell. Attingendo al proprio fascino, alla propria parlantina e alla conoscenza capillare della Bibbia era riuscito a entrare nelle grazie di Lois Roden, la vedova del leader precedente che ne aveva ereditato il ruolo e lo preferiva al figlio, altrettanto interessato a controllare la setta. Forse Howell aveva sedotto la Roden, poi resasi conto di essere stata usata quando il presunto amante manifestò il suo interesse a sposare un membro femminile giovanissimo della setta. Howell divenne Koresh e assunse il controllo della setta, ordinando a tutti i membri di praticare l’astinenza sessuale e annunciando che il Signore gli aveva detto di popolare il mondo di suoi figli. Koresh reclamava il diritto divino a fare sesso con tutte le donne del complesso, anche minorenni. Almeno una dozzina dei bambini residenti nella tenuta di Waco erano figli suoi. Durante idangini e sopralluoghi, gli agenti dell’Atf sopravvalutarono ripetutamente la loro discrezione. Quando un gruppo di agenti sotto copertura che si fingevano studenti universitari si trasferì in una casa di fronte al complesso, le loro auto a noleggio e i completi in giacca e cravatta li tradirono. Gli agenti organizzarono una festa per sviare i sospetti, inutilmente.
Leggi tutto su www.wired.it
di Lorenza Negri www.wired.it 2023-11-09 15:00:00 ,