I Campi Flegrei sono solo l’ultima di una serie di emergenze occorse negli ultimi mesi, molte delle quali (ma non quella campana) legate al cambiamento climatico. Giovedì il governo ha stanziato 52 milioni di euro per pianificare l’eventuale evacuazione dell’area attorno a Napoli, dove mezzo milione di persone vivono nella “zona rossa” e altrettante, almeno, nell’anello più largo definito zona gialla.
“Non c’è da fare allarmismo ma piuttosto da essere profondamente consapevoli che quella è un’area a rischio, dove c’è un vulcano attivo con una caratteristica particolare, il bradisisma, che fa sì che il suolo si sollevi progressivamente e si ritiri in altri periodi geologici” dice Titti Postiglione, vice capo dipartimento della Protezione civile dal palco del Wired Next Fest 2023 a Milano. “Attualmente, siamo in un periodo di sollevamento a cui sono legati degli sciami importanti e molto superficiali, che per questo sono avvertiti dalla cittadinanza e possono creare anche danni alle strutture più vulnerabili. Il bradisisma non è un’eruzione, ma ce la attendiamo, prima o poi, e per questo da anni è stato predisposto un piano nazionale di emergenza”. Esercitazioni, formazione, aggiornamento: questi gli strumenti in campo. Ma oggi la sensibilità della cittadinanza, data l’attualità del tema, impone uno sforzo in più, dice Postiglione, “che comprende un piano di comunicazione per spiegare ai cittadini come comportarsi. La parola d’ordine è consapevolezza”.
It alert: cosa sono
Nei giorni scorsi è cominciata la sperimentazione degli It alert, brevi messaggi che appaiono sul cellulare in situazioni di emergenza. Postiglione spiega meglio in quali occasioni serviranno. “Questa è una bella testimonianza concreta dell’aiuto che può fornire la tecnologia. Con questo sistema, che utilizza il cell broadcast, i messaggi saranno indirizzati a un’area specifica, e alle persone che lì sono presenti. Non c’è modo di disattivarli” afferma la dirigente. Niente complotti: “Non c’è alcun tipo di violazione della privacy: i dati vengono trattati in maniera anonima, senza riconoscibilità. E’ come se suonasse una sirena, una campana che tintinna, e che mi avverte di un pericolo associato a determinati eventi prevedibili o improvvisi”. Il messaggio funziona, specifica Postiglione, se chi lo riceve sa come comportarsi. “Se mi avvisa di precipitazioni intense, ma non ho idea del rischio che corro sul territorio in cui vivo, è inutile”: insomma, è un campanello di allarme che “non conosce la situazione del singolo, se vive al piano alto o in un seminterrato, se è disabile o con limitazioni di qualche tipo. Vuol dire che in tempi tranquilli ognuno deve compiere un’attività di prevenzione e conoscenza”. Postiglione segnala il sito iononrischio.it che offre consigli e misure specifiche da adottare in caso di emergenza.
Questione di dati
Ma la protezione civile del 2023 utilizza anche tanti dati e algoritmi, rivela Postiglione, che sono in grado di fornire ai decisori gli strumenti che servono. “Radar metereologici, monitoraggio dei vulcani, rete accelerometrica nazionale che è in grado di rilevare in tempo reale come un terremoto impatta su suolo ed edificio”. “Anche l’intelligenza artificiale si basa sui dati raccolti dai sensori, e sarà sicuramente una chiave di volta nei prossimi anni: un lavoro di grandissima prospettiva”.
A proposito di dati, viene in mente la pandemia. “Con le situazioni di emergenza spunta anche il coraggio. Così, sulla scorta di quanto accaduto durante il Covid, quando ci siamo trovati all’inizio della crisi ucraina abbiamo sperimentato strade nuove: oggi 130mila persone ucraine hanno potuto avere un contributo in denaro semplicemente recandosi in posta, senza neanche dover aprire un conto”.
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di Antonio Piemontese www.wired.it 2023-10-08 19:24:29 ,