Nel corso dei mesi, poi, la situazione non ha fatto altro che peggiorare. Lo scorso novembre, infatti, Elon Musk si è trovato ad affrontare non pochi problemi con gli inserzionisti storici della piattaforma, quando colossi del calibro di Disney e IBM hanno deciso di sospendere l’attività pubblicitaria dopo che l’imprenditore ha dato ragione a un post antisemita in cui si accusano le comunità ebraiche di promuovere “proprio il tipo di odio dialettico contro i bianchi che affermano di volere che le persone smettano di usare contro di loro”. In seguito Musk si è scusato per aver sostenuto una teoria antisemita, ma ha rovinato il rapporto con gli inserzionisti accusandoli di aver boicottato la sua azienda.
“Non fate pubblicità. Chi vuole provare a ricattarmi con la pubblicità e con i soldi vada a farsi fottere. È chiaro?”, ha chiosato arrabbiato il CEO di Tesla in un intervento rilasciato al DealBook summit del New York Times lo scorso 29 novembre 2023, dando così il colpo di grazia a X prima della fine dell’anno. “Il boicottaggio pubblicitario ucciderà l’azienda. E tutto il mondo saprà che quegli inserzionisti l’hanno ucciso”, ha ammesso Musk a distanza di giorni dall’accaduto, scaricando su terzi tutta la responsabilità del tracollo di una società che, mese dopo mese, continua a vedere il proprio valore azionario ribassato.
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di Chiara Crescenzi www.wired.it 2024-01-02 09:52:49 ,