Un altro piccolo passo per trasformare X nell’app totale che Elon Musk ha in mente dalla sua acquisizione. Il 15 gennaio l’ex Twitter ha infatti ottenuto dallo stato americano dello Utah la licenza utile per consentire agli utenti di scambiare denaro tra loro. In particolare, secondo quanto riferisce l’agenzia Reuters e riporta il database online Nationwide Multistate Licensing System & Registry, l’approvazione sarebbe arrivata tre giorni prima, il 12 gennaio.
Lo Utah è il quindicesimo stato degli Usa a concedere tale opportunità al social network del magnate sudafricano, che non aveva mai nascosto di voler ritagliare per X un ruolo simile a quello di Venmo, app di pagamenti nata nel 2009 e rilevata nel 2013 da PayPal: un facilitatore di fatto di trasferimenti digitali di denaro.
Come sottolinea l’agenzia stampa britannica, da questa prospettiva potrebbero derivare per il social di San Francisco una spinta importante e una sorta di compensazione rispetto alla perdita di incassi pubblicitari subita dall’acquisizione di Musk in poi. Alcuni importanti inserzionisti hanno disdetto gli spazi commerciali di X dopo che il magnate aveva dato ragione a un utente e alle sue tesi antisemite. In particolare, tra i primi a sospendere i propri annunci su X si contano la Commissione europea e il colosso dell’informatica Ibm. Successivamente a quel fatto, intervenendo a un evento del New York Times, l’imprenditore si è reso protagonista di commenti volgari nei confronti delle aziende che hanno interrotto il proprio rapporto con il social network.
Nel corso delle trattative che hanno condotto all’acquisizione di Twitter, Musk ha dichiarato che “comprare Twitter è un acceleratore per creare X, l’app totale”. In questo senso, guardava probabilmente alla cinese WeChat per creare un ecosistema simile a quello a cui ambiva anche l’ad di Meta Mark Zuckerberg. E che ora spera di realizzare, una autorizzazione alla volta.
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di Alessandro Patella www.wired.it 2024-01-16 14:21:48 ,