Il ban di X in Brasile si sta prolungando a causa di un presunto errore amministrativo. La Corte suprema del paese (Supremo Tribunal Federal, Stf) sostiene infatti che gli avvocati del social network di Elon Musk abbiano corrisposto l’ultima multa comminata dal tribunale alla banca sbagliata, come riportato da Reuters. Il team legale della piattaforma però nega l’errore.
Il giudice dell’Stf Alexandre de Moraes ha ordinato la “sospensione immediata e totale dell’attività” di X ad agosto, a causa dell’assenza di un rappresentante legale della società nel paese e per il rifiuto di bloccare alcuni account di estremisti di destra.
Il presunto errore di X
Il New York Times scritto che pur di ristabilire il servizio in Brasile, a fine settembre che X si era adeguato alle richieste della Corte suprema, impegnandosi a pagare le sanzioni imposte nei mesi precedenti e incaricando un rappresentante locale. Il tribunale ha tuttavia sottolineato che la piattaforma non aveva presentato la documentazione necessaria a sostegno della nomina, dando all’azienda di Musk cinque giorni per completare la procedura.
Nonostante X abbia rispettato la scadenza, de Moraes ha stabilito che l’azienda doveva pagare un’altra penale da poco più di 5 milioni di dollari per riprendere le attività nel paese, per via di una riattivazione temporanea avvenuta dopo la sospensione. L’Agenzia nazionale delle telecomunicazioni del paese (Antel) ha dichiarato in un comunicato che “il comportamento del social network ha mostrato l’intenzione deliberata di aggirare l’ordinanza” della Corte suprema.
I documenti esaminati da Reuters indicano che il social ha effettivamente corrisposto l’ultima sanzione, chiedendo al tribunale il ripristino del servizio. Ma venerdì 4 ottobre il massimo tribunale brasiliano ha comunicato che il pagamento è stato effettuato alla banca sbagliata. Il giudice de Moraes ha quindi richiesto che la cifra venga trasferita al conto corretto, aggiungendo che una volta chiusa la pratica il Procuratore generale del Brasile dovrà esprimersi sulla riattivazione della piattaforma. Gli avvocati di X sostengono però non di aver commesso errori e che il parere del Procuratore generale non sia necessario.
La battaglia tra X e il Brasile
La battaglia tra X e il Brasile risale ad aprile. La Corte suprema aveva aperto un’indagine contro Elon Musk per intralcio alla giustizia, una volta che X si era rifiutata di sospendere alcuni account di estremisti di destra. Il 17 agosto la società aveva quindi annunciato la chiusura delle sue attività commerciali nel paese, dando il via a una serie di controversie pubbliche tra le due parti. Musk ha definito le richieste dell’Stf “ordini di censura”, aggiungendo che “le azioni di de Moraes sono incompatibili con un governo democratico”.
Ad agosto lo posto aveva portato la Corte suprema anche a congelare i conti brasiliani di Starlink, il fornitore di connettività satellitare di Musk, nel tentativo di fare pressione su X affinché la società pagasse oltre 3 milioni di dollari in multe.
La situazione nel paese rischia di avere un impatto sui risultati finanziari delle società di Musk in uno dei mercati più importanti dell’America Latina. Secondo le stime di Anatel, Starlink ha circa 225mila clienti in Brasile e il paese rappresenta una parte significativa delle sue entrate complessive (che quest’anno potrebbero superare i 6 milioni di dollari, stando ai dati della società di consulenza di business intelligence Quilty Space).
Lo stesso X è uno dei social network più utilizzati dai brasiliani, con circa 40 milioni di utenti mensili (quasi un quinto della cittadinanza locale). Secondo gli esperti il divieto nel più grande mercato pubblicitario della regione è destinato ad aggravare la crisi degli inserzionisti in cui versa il social network di Musk.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.
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di Fernanda González www.wired.it 2024-10-08 12:34:52 ,