Il governo Meloni vuole introdurre una legge contro gli youtuber e per estensione copre anche altri creatori di contenuti video. Un nuovo reato da aggiungere al codice penale e, quindi, alla collezione avviata da settembre 2022 dalla maggioranza di destra, come quello contro gli organizzatori dei rave, gli attivisti per il clima, la carne sintetica o la gestazione per altri.
In questo caso, sulla scia dell’incidente stradale di Casal Palocco, costato la vita a un minore e di cui sono accusati i componenti del gruppo TheBorderline, attivo su Youtube con video di sfide, il governo Meloni sembra intenzionato a voler aggiungere una norma al disegno di legge conosciuto come anti-baby gang, spinto dal ministero delle Infrastrutture, Matteo Salvini, per punire chi esalta condotte illegali o istiga alla violenza online.
Il progetto di legge
A parlarne su Il Messaggero è Piero Ostellari, sottosegretario alla Giustizia per la Lega. Il sottosegretario ha spiegato come la pena per chi contravviene la disposizione dovrebbe comportare fino a 5 anni di carcere, sia per chi è maggiorenne che per le persone minorenni, in forza a una modifica dell’articolo 414 del codice penale relativo al reato di istigazione a delinquere, nonostante questo già copra l’istigazione alla violenza con ogni mezzo.
Secondo l’esponente della maggioranza, lo scopo è sanzionare tutte le condotte illegali diffuse sui canali social, al fine di contrastare un supposto fenomeno emergente di contenuti di questo tipo. Supposto, perché Ostellari non ha portato dati o rilevazioni a sostegno della sua osservazione. In più, anche la norma in sé, non essendo disponibile ancora nessuna bozza dettagliata, sembra alquanto vaga, inutile e pericolosamente repressiva.
Le norme esistenti
L’istigazione a delinquere o alla violenza sono infatti già normate tramite l’articolo 414 e 610 del codice penale, che contemplano qualsiasi mezzo usato per l’istigazione. Istituire un reato ex novo solo per i media digitali sembra quindi ridondante e non necessario. Dall’altro lato, l’esaltazione delle condotte illegali sembra poter nascondere una pericoloso tendenza liberticida. Non avendo una formulazione ristretta, questo reato potrebbe infatti colpire chiunque.
Da chi pubblica un video in cui prende le difese delle persone che ricorrono alla gestazione per altri, a chi esprime solidarietà alle azioni degli ambientalisti, fino a chi tratta a scopo informativo della cannabis terapeutica. Insomma, più che un sistema per ridurre pericoli e condotte illecite, la nuova norma contro gli YouTuber sembra avere i contorni di una legge volta a limitare la libertà di espressione.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-06-19 14:45:13 ,