Alle 19 di questa sera, davanti al supermercato Pim in via di Macchia Saponara, centinaia di residenti di Casal Palocco, dell’Axa e dell’Infernetto scenderanno in strada per ricordare il piccolo Manuel, con palloncini e magliette bianche. Ci saranno anche esponenti dell’amministrazione locale, con il presidente del X Municipio Mario Falconi, i genitori e i bimbi che andavano a scuola con il loro coetaneo di cinque anni travolto e ucciso il 14 giugno scorso dal Suv guidato da Matteo Di Pietro che proprio in quella strada ha centrato in pieno la Smart della mamma del piccolo. Potrebbe esserci anche lei alla fiaccolata per il figlio e forse anche l’ex compagno Marco, insieme con i nonni e la sorellina di Manuel. Sarebbe la prima volta dall’incidente costato la vita al bambino sul quale le indagini sono tutt’altro che chiuse.
Sull’incidente ancora punti da chiarire
Di Pietro è ai domiciliari e domani dovrebbe comparire davanti al gip per l’udienza di convalida. È accusato di omicidio stradale e lesioni. Potrebbe rilasciare dichiarazioni, spiegare quello che è successo, lanciare un messaggio alla famiglia di Manuel, ma non si esclude che – per strategia difensiva – il 20enne youtuber, uno dei leader del gruppo «Theborderline», si possa invece avvalere della facoltà di non rispondere. Nella ricostruzione dell’incidente e sul comportamento tenuto sia da Di Pietro sia dai suoi quattro amici (Vito Loiacono, Marco Ciaffarelli, Simone Dutto e la supertestimone Gaia Nota) a bordo della Lamborghini noleggiata per la challenge di durata (50 ore), ci sono ancora alcuni punti da chiarire.
I ragazzi forse di nuovo interrogati
E non si esclude che proprio gli altri ragazzi, già sentiti dai carabinieri e dai pm come persone informate sui fatti, possano essere interrogati di nuovo, anche per capire se nelle loro versioni dei fatti – in particolare sul comportamento alla guida di Di Pietro e sull’utilizzo di telefonini e telecamere Go Pro nell’abitacolo – ci siano delle contraddizioni. Intanto però già si pensa a cosa accadrà dopo il processo che dovrà giudicare sui responsabili della morte del bambino.
L’assicurazione e la velocità
In particolare ai risarcimenti danni che girano attorno alla vicenda. Si calcola che Di Pietro possa trovarsi di fronte a richieste di circa due milioni di euro, collegate non solo all’ipotesi che, in caso di condanna penale per l’omicidio stradale, la compagnia assicuratrice che copriva la Lamborghini Urus da 290 mila euro (in leasing dal settembre 2022 alla società di noleggio «Skylimit» dal concessionario proprietario «San Matteo» di Pavia) possa rivalersi sul 20enne dopo aver risarcito i familiari di Manuel. Ci sono poi i danni proprio alla supercar affidata al ragazzo, che sebbene neopatentato la poteva guidare ma senza superare i 90 km/h mentre per l’accusa andava a 110 in un tratto dove il limite era 30 all’ora preceduto da strisce pedonali.
Gli sponsor spariti
Ma c’è anche la questione legata alla sospensione dell’attività del canale su Youtube della società «Theborderline», fondata nel 2020 con l’amico Leonardo Golinelli, che nel 2022 ha fatturato circa 200 mila euro, anche con sponsorizzazioni o comunque collaborazioni (Sony fra le prime, e Cinecittà World fra le altre) di aziende che potrebbero ritenere di essere state danneggiate a livello d’immagine dall’essere stati in rapporti con il profilo degli youtuber. Tanto che perfino Google si è subito mossa in modo ufficiale bloccando gli annunci e gli introiti pubblicitari del profilo creato da Di Pietro.
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roma.corriere.it
2023-06-25 07:54:19 ,