Patrick Zaki ha detto no anche all’accompagnatore diplomatico e al viaggio insieme alla famiglia. Crosetto: «Scelta personale, ci ha fatto anche risparmiare dei soldi»
Uno sgarbo. Inatteso e che ha provocato «sconcerto»: viene vissuta così a Palazzo Chigi la scelta di Patrick Zaki di non accogliere nessuna delle soluzioni per il suo rientro in Italia che gli erano state offerte dal governo, attraverso l’ambasciatore al Cairo, Michele Quaroni. Tanto più perché le ipotesi messe a disposizione del ricercatore egiziano, subito dopo la grazia del presidente Abdel Fattah Al-Sisi, sono state tante e diverse. Tutte respinte al mittente.
«Alla Farnesina siamo abituati a tutto», trapela dal ministero degli Esteri. Poi lo stesso ministro Antonio Tajani, sollecitato sul punto, dice: «A noi interessava liberare Zaki e abbiamo lavorato in questo senso. Poi come vorrà tornare in Italia, tornerà. Gli erano state offerte delle possibilità, non un obbligo. La scelta è sua». Tutt’altro tono rispetto a quello adoperato nelle ore immediatamente successive alla notizia della grazia, quando il ministro degli Esteri, aveva festeggiato l’operazione…
Author: Adriana Logroscino
Data : 2023-07-22 04:49:15
Dominio: www.corriere.it
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