Proseguono i negoziati tra Russia e Ucraina, tra alti e bassi: da entrambe le parti c’è grande fiducia nell’idea di poter porre un termine alle carneficine con un accordo tra i due Paesi, ma il presidente Zelensky ha già chiarito di non considerare minimamente l’opzione -auspicata invece da Mosca– di diventare un Paese neutrale come l’Austria o la Svizzera.
Proseguono purtroppo i bombardamenti: nelle scorse ore, durante la notte, sono state bombardate sia Mariupol -ormai afflitta dalla guerriglia e dai caduti- e Odessa.
Mariupol ormai allo stremo, Odessa bombardata: la situazione in Ucraina
Volodymyr Zelensky non prende minimamente in considerazione l’opzione di abbracciare uno stato di neutralità: lo ha affermato pochi minuti fa.
Se c’è qualcosa che continua a rendere ancora più difficili i negoziati è, oltretutto, il fatto che a terra gli assedi alle città e le decessi di civili non accennino a diminuire: Mariupol sopravvive ormai di stenti e Odessa, terza città per dimensioni e cittadinanza nel Paese, si è trovata nelle ultime ore sotto i bombardamenti. La tecnica dello sfiancamento che sembra che i russi abbiano deciso di adoperare potrebbe dare i suoi frutti in termini di caduti (militari e civili).
Cremlino, neutralità come unica opzione per trovare un accordo
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, aveva invece chiarito che l’accettazione della neutralità era l’unica via che al momento avrebbe potuto portare a una tregua tra i due Paesi: “Questa è un’opzione che viene discussa ora e che può essere considerata un compromesso”. A pesare nei negoziati sarebbe soprattutto la portata economica delle sanzioni, come spiegato dal negoziatore russo Vladimir Medinsky, come riportato da Tass: “Tutta questa pazza situazione con sanzioni economiche, che, ovviamente, assomiglia già a nessuna sanzione, ma a una guerra economica a tutti gli effetti, su vasta scala, senza precedenti nella storia, contro la Russia, questa posizione è uno degli argomenti chiave di negoziazione in ciascuno dei nostri incontri”.
Sergej Lavrov si esprime in maniera prudente ma non esclude che ci siano spiragli di dialogo costruttivi: “Negoziati non facili ma aspirazioni per un compromesso” ha dichiarato il ministro degli esteri russo, spiegando anche che Mosca ha accolto con piacere la notizia dell’accettazione, da parte dell’Ucraina, di non entrare nella Nato. Per ora comunque il rifiuto di Zelensky non lascia effettivi spiragli.
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Silvia Nazzareni , 2022-03-16 11:24:40 ,