Quando si pensa all’inquinamento tra le prime immagini che vengono in mente ci sono strade trafficate e automobili in coda. E non a torto, considerato che, secondo dati Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), il settore dei trasporti è responsabile in Italia per un quarto delle emissioni di gas serra. Uno scenario che ha portato alla ribalta la necessità di una mobilità più sostenibile, intesa come un sistema che permette di ridurre l’impatto ambientale, sociale ed economico del settore, rendendo allo stesso tempo gli spostamenti più veloci ed efficaci. Si tratta di una strada ormai necessaria per combattere il fenomeno dei cambiamenti climatici, percepito come una vera e propria emergenza a livello globale, e raggiungere gli obiettivi posti dall’Unione europea che punta a ridurre del 55% le emissioni climalteranti entro il 2030 e a rendere l’Europa un continente a zero emissioni entro il 2050.
La tavola rotonda
Il tema è stato al centro della tavola rotonda “Le mobilità sostenibili” organizzata nei giorni scorsi a Milano nell’ambito del festival Green & Blue di Repubblica dedicato a ecologia e ambiente. La tavola rotonda ha visto la partecipazione di Enrico Musso, professore ordinario di Economia Applicata dell’Università degli Studi di Genova, Elena Granata, professoressa associata di Urbanistica del Politecnico di Milano, e Fabrizio Zerbini, direttore scientifico di Mobius Lab, laboratorio internazionale fondato insieme ad Atlantia (holding italiana attiva a livello internazionale nel settore della mobilità, dagli aeroporti alle autostrade nell’ottica di un trasporto sostenibile anche grazie all’utilizzo delle tecnologie di ultima generazione) specializzato nell’analisi dell’utente finale di mobilità smart e sostenibile.
Zerbini ha sottolineato, in particolare, come a tenere banco nei temi legati ai trasporti e all’inquinamento sia prima di tutto la necessità di favorire una maggiore consapevolezza tra i singoli. “Pochi di noi sanno infatti quantificare qual è l’impatto ambientale dei propri comportamenti sul fronte della mobilità. Ad esempio, di quanto si inquina prendendo un mezzo pubblico per muoversi nell’hinterland di Genova o di Milano o utilizzando la propria auto privata e qual è la differenza se si impiega una vettura elettrica oppure a diesel o a benzina. Di conseguenza, non sappiamo come adattare i nostri comportamenti per essere più virtuosi. Motivo per cui, proprio sugli spostamenti dei singoli, si concentra la ricerca del nostro laboratorio scientifico”.
Tra le iniziative più recenti avviate nell’ambito del laboratorio istituito grazie alla collaborazione con Atlantia spicca, ad esempio, la partnership con Kooling, startup londinese che ha messo a disposizione una propria piattaforma di intelligenza artificiale e big data per calcolare le emissioni prodotte dai singoli individui durante gli spostamenti quotidiani e intervenire così per ridurre le emissioni di CO2. Secondo le analisi di Kooling, attraverso i dati raccolti, l’utente medio può infatti diminuire le proprie emissioni di circa il 24%, con picchi di quasi il 70% nel caso di individui più ricettivi.
La sfida della sharing mobility
Zerbini si è poi soffermato sulle altre sfide ancora da vincere per favorire una mobilità il più possibile sostenibile. “Ciò che incide realmente sui comportamenti è la convenienza per gli utenti finali”, ha osservato. “Per cui occorre rendere più accessibili le forme di trasporto green“. Il riferimento è in particolare alla sharing mobility, i cui servizi giocano un ruolo importante, insieme al trasporto pubblico locale, per rendere le città più amiche dell’ambiente. “Si tratta di un settore che, secondo molti analisti, è destinato a restare un mercato di nicchia perché non è stato strutturato in modo da rendere il servizio profittevole per le imprese e dunque facilmente accessibile per gli utenti finali”, ha spiegato Zerbini.
“Basti pensare che affittare un monopattino elettrico costa in media 25 euro al mese, una cifra ancora troppo elevata e che rende più vantaggioso l’acquisto”. Proprio il mercato della micromobilità rappresenta a oggi il 90% del totale dei veicoli in sharing presenti in Italia, secondo il 17° Rapporto sulla mobilità degli italiani. Studio che rileva anche come lo scorso anno si è verificato un aumento sia dell’offerta (+45%), sia delle iscrizioni (+30%) a servizi di scooter sharing, concentrati soprattutto nelle grandi aree metropolitane. Infine, Zerbini ha sottolineato che entro il 2050 si prevede che due terzi della cittadinanza vivrà dentro le città e questo incrementerà il bisogno di mobilità in contesti affollati. “Si tratta di un problema al quale oggi non abbiamo una soluzione e nell’ambito del quale occorre agire adesso, anche attraverso la ricerca, per offrire soluzioni efficaci in grado di migliorare la qualità della vita nelle città e abbattere le emissioni legate ai trasporti”, ha concluso.
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-06-09 08:23:02 ,
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Il post dal titolo: Zerbini (Mobius Lab): “Sulla mobilità tra i singoli prevale ancora scarsa consapevolezza circa l’impatto dei propri comportamenti” scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2022-06-09 08:23:02 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue