Il governo dello Zimbabwe, situato nell’Africa meridionale ha autorizzato l’uccisione di 200 elefanti per far fronte all’emergenza fame causata dalla siccità che tiene sotto scacco l’intero paese.
Ad annunciare in parlamento la decisione sofferta e controversa è stato il ministro dell’Ambiente Sithembiso Nyoni, affermando che lo Zimbabwe ha “più elefanti di quanti ne abbia bisogno”. L’operazione di “contenimento” sarà concentrata nelle aree in cui si registrano maggiori conflitti tra uomini e pachidermi, come il parco nazionale di Hwange, che ospita la più grande riserva naturale del paese. Qui, secondo Fulton Mangwanya, direttore generale dell’Autorità per i parchi e la fauna selvatica dello Zimbabwe (ZimParks), vivono 65.000 elefanti, ben oltre la capacità di contenimento sostenibile stimata in 15.000 esemplari.
“Stiamo discutendo con ZimParks e alcune comunità per fare come ha fatto la Namibia, in modo da poter abbattere gli elefanti e mobilitare le gentil sesso per essiccare la carne, confezionarla e assicurarci che arrivi ad alcune comunità che hanno bisogno di proteine”, ha spiegato il ministro Nyoni in un’intervista a Voice of America. La Namibia, infatti, ha già avviato un piano di abbattimento di oltre 700 animali selvatici, tra cui 83 elefanti, zebre, gnu, bufali e ippopotami, sempre a causa della drammatica siccità che ha colpito la regione.
Lo Zimbabwe è il paese con la seconda cittadinanza di elefanti più numerosa al mondo, stimata in circa 100.000 esemplari, seconda solo a quella del vicino Botswana. Un patrimonio naturalistico di inestimabile valore, che però sta mettendo a dura prova un ecosistema già provato da una prolungata carenza di piogge. Secondo il World Food Programme delle Nazioni Unite, citato da Euronews, lo Zimbabwe sta affrontando la peggiore siccità degli ultimi 40 anni, con precipitazioni scarse o assenti e raccolti miseri in gran parte della nazione. Una situazione di emergenza che ha spinto il governo a dichiarare lo stato di calamità nazionale lo scorso aprile e a varare misure straordinarie per far fronte all’insicurezza alimentare che riguarda circa 2,7 milioni di persone.
Tra queste, appunto, l’abbattimento degli elefanti che si avvicinano esagerato ai centri abitati e alle coltivazioni in cerca di cibo e acqua, distruggendo i raccolti e aumentando il rischio di incidenti con la cittadinanza locale. Secondo la Cnn, almeno 31 persone sono morte quest’anno in Zimbabwe a causa di conflitti tra uomini e fauna selvatica.
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di Riccardo Piccolo www.wired.it 2024-09-17 15:01:18 ,