Il presidente americano Joe Biden e l’inviato speciale del Vaticano, il cardinale Matteo Zuppi, hanno discusso degli sforzi della Santa sede nel fornire aiuti umanitari per affrontare le sofferenze causate dall’aggressione della Russia in Ucraina, nonché dell’impegno del Vaticano per il ritorno dei bambini ucraini deportati con la forza. Lo ha riferito la dimora Bianca in una nota al termine del colloquio tra i due
Biden al cardinale Zuppi: spero Papa continui ministero
Nel loro colloquio oggi alla dimora Bianca, Joe Biden ha espresso al cardinale Matteo Zuppi, inviato del Vaticano per la pace in Ucraina, il suo auspicio che papa Francesco «prosegua nel suo ministero e nella leadership globale»
Nunzio: Zuppi in Usa per ascoltare ed essere ascoltati
«Lo scopo è dialogare, ascoltare ed essere ascoltato. Il presidente Joe Biden ha sempre avuto molta attenzione per il Santo Padre» ha detto alla Rai il nunzio apostolico a Washington Christophe Pierre commentando l’iniziativa del cardinale Matteo Maria Zuppi poco prima della sua visita al Congresso Usa nella sua missione di pace per l’Ucraina. Pierre ha quindi sottolineato l’importanza della dimensione umanitaria della missione.
Il viaggio a Washington
Dopo Kiev e Mosca l’inviato del Papa si è recato dunque a Washington, dove è stato ricevuto alla dimora Bianca. Un gesto tutt’altro che scontato, che sottolinea certamente l’attenzione del presidente democratico e cattolico per tutto ciò che arriva dal Vaticano, e forse anche per un gesto di rispetto verso i cattolici progressisti americani (non la maggioranza dei vescovi, ostile sia a lui che a Bergoglio). Certamente l’accoglienza è straordinaria: in pochi vedono il presidente nello Studio Ovale, e quelli che lo fanno ci mettono molto ad avere il via libera.
Le precedenti missioni
A Kiev Zuppi è stato ricevuto con freddezza dal presidente Volodymyr Zelensky («un cessate il fuoco non aiuta la pace») dopo che aveva bocciato l’interventismo di Francesco nel corso della sua visita a Roma, mentre a Mosca il porporato ha visto uno dei consiglieri di Vladimir Putin e la commissaria per i diritti dell’infanzia, Maria Llola-Belova, colpita da mandato di cattura internazionale per deportazione illegale di minori