RIMINI – Simone Benedetto Vultaggio, 47 anni, avrebbe sferrato circa trenta coltellate di cui una alla giugulare della compagna Cristina Peroni, 33 anni, uccisa ieri mattina a Rimini. Questa l’ipotesi del medico legale a cui il sostituto procuratore Luca Bertuzzi ha chiesto una prima analisi autoptica.
Femminicidio a Rimini, 33enne romana uccisa dal compagno a colpi di mattarello davanti al figlio: “Ora non gli potrà più parlare male di me”
di
Giuseppe Baldessarro
Inoltre il magistrato ha disposto i test tossicologici su Vultaggio per capire se fosse o meno sotto l’effetto di qualche sostanza quando ieri mattina ha ucciso la convivente con il figlio di 6 mesi nella stanza accanto. Secondo gli investigatori sarebbe quindi il coltello l’arma del delitto e il gran numero di coltellate spiegherebbero il perché l’assassino era tutto imbrattato di sangue.
Il mattarello dunque dovrebbe essere servito solo per stordire la donna. Sono al momento ipotesi che gli investigatori della squadra mobile della questura di Rimini stanno formulando in attesa che killer dia la sua versione dei fatti.
Vultaggio non ha ancora raccontato alcunché: le sue dichiarazioni sono solo quelle date ai vicini di dimora subito dopo il delitto in cui rassicurava che al figlio non aveva fatto del male. E alla polizia a cui avrebbe detto “non me lo faceva prendere in braccio”. In dimora di Vultaggio inoltre i poliziotti hanno trovato dei proiettili di pistola per una sorta di pistola artigianale oltre alle armi del delitto.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-06-26 11:43:00 ,bologna.repubblica.it
