Niccolò Ciatti è deceduto per un “trauma causato da un violento calcio alla testa che ha provocato un edema cerebrale”. E’ quanto ha riferito, davanti alla Corte d’Assise di Roma, il medico legale Matteo Polacco, consulente della Procura nel processo nei confronti del ceceno Rassoul Bissoultanov, accusato di omicidio volontario. Il 22enne di Scandicci (Firenze) venne pestato senza alcun motivo la notte tra l’11 e il 12 agosto 2017 fuori ad una discoteca di Lloret de Mar in Spagna. Bissoultanov, che è latitante, è già stato condannato dal tribunale di Girona a 15 anni di carcere.
Sul corpo del giovane sono state “individuate contusioni riconducibili ad una aggressione. Il calcio lo ha raggiunto alla parte destra del capo – ha aggiunto Polacco -. Ecchimosi erano presenti anche sull’avambraccio destro e sulla mano sinistra”.
E’ stata inoltre acquisita agli atti una lettera che il 3 novembre del 2017 l’imputato inviò alla famiglia di Ciatti. “Desidero dal più profondo del mio cuore esprimervi le mie più sentite condoglianze – si legge nella lettera del ceceno-. Vi chiedo di voler comprendere il mio dolore per quanto accaduto, ma davvero non ho mai desiderato quanto verificatosi e affermo che si è trattato di una disgrazia. Desidero che siate pienamente convinti che anch’io soffro. Comprendo che sarà difficile per voi perdonarmi, ma insisto nel porgervi le mie più sincere condoglianze; io non volevo fare del male al vostro familiare”.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-09-30 14:03:52 ,firenze.repubblica.it