Il rigassificatore di Piombino, in Toscana, è entrato ufficialmente in funzione. Nonostante le polemiche, le proteste e anche gli scontri interni a Fratelli d’Italia, che hanno visto contrapporsi il no del primo cittadino Francesco Ferrari e il sì della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, l’Eni ha completato il primo trasbordo di gas liquefatto, dando inizio alla fase di test dell’impianto. Nel frattempo però, il governo ha frenato sullo sconto in bolletta dedicato ai residenti della zona.
È stato lo stesso ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a togliere le promesse di una riduzione della bolletta del 50%, promessa invece dal cosiddetto memorandum Piombino, si legge sul Corriere della Sera, come misura compensativa per la cittadinanza. Una dichiarazione, riportata da Rai News, e rilasciata proprio durante l’inaugurazione delle operazioni del rigassificatore, avvenuta il 5 maggio 2023.
L’impianto della società di infrastrutture energetiche Snam avrà una capacità complessiva di trattamento pari a 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Una quantità in grado di coprire il 7% dell’intero fabbisogno italiano, proveniente per intero dal portafoglio da Eni che controlla anche il 50% dell’impianto di liquefazione di Damietta, in Egitto, dal quale arriveranno i rifornimenti.
Numeri che sottolineano l’importanza strategica di rilevanza nazionale dell’opera e che dovrebbero assicurare gli estremi per garantire almeno una riduzione dei costi in bolletta, per chi si trova a vivere nell’area interessata da un impianto del genere. Tuttavia, per il ministro Fratin, non ci sarebbe nulla di certo e sarebbero ancora in corso valutazioni a riguardo.
Nel mentre, l’ultimo rapporto dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) segnala un aumento dei costi in bolletta per il gas in tutta Italia, ad aprile e a maggio, di circa il 22,4%, nonostante il prezzo medio all’ingrosso sia in calo. Una fenomeno contro intuitivo, che però deriva semplicemente dalla reintroduzione degli oneri di sistema voluta dal governo Meloni con l’ultimo decreto bollette, in cui lo sconto applicato durante il 2022 per resistere alla crisi energetica è stato ampiamente decurtato.
In questo modo, le famiglie spenderanno circa 235 euro in più su base annua per il gas. Mentre senza oneri di sistema il risparmio per le famiglie sarebbe stato di circa 75 euro all’anno. Una differenza importante per tutti gli italiani e le italiane che già devono affrontare l’aumento generale dei prezzi dovuto all’inflazione.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-05-08 15:53:38 ,