Se l’obiettivo è la decarbonizzazione, un sistema elettrico totalmente alimentato da fonti rinnovabili entro il 2035 è possibile. Anche in Italia. Lo sostiene uno studio commissionato al think tank climatico Ecco da Wwf, Legambiente e Greenpeace. Il rapporto è stato diffuso a pochi giorni dalla scadenza dei termini per la revisione del Pniec (Piano nazionale integrato energia e clima, lo strumento con cui gli Stati membri dell’Unione identificano politiche e misure per il raggiungimento degli obiettivi di fine decennio) prevista per il 30 giugno. Un documento da leggere come risposta all’idea governativa di un’Italia hub del gas del Mediterraneo, spiegano i committenti, e in linea con gli obiettivi sottoscritti nel G7 2022 per un settore elettrico “in massima parte decarbonizzato” entro il 2035 (predominantly decarbonized, si legge nel testo). Impegno che il 27 maggio scorso è stato ulteriormente rafforzato sotto la presidenza giapponese.
Oltre 90 gigawatt di rinnovabili in più
Lo studio mostra quali caratteristiche dovrà avere un sistema elettrico sostanzialmente decarbonizzato al 2035 in termini di produzione, tecnologie e politiche abilitanti, senza trascurare, precisa il think tank, la questione della sicurezza energetica, uno dei principali argomenti dei critici.
Dal rapporto, scrivono gli studiosi, emerge “la necessità di un incremento di oltre 90 GW di rinnovabili rispetto alla capacità installata nel 2021”, cifra, peraltro, di poco superiore agli 85 GW stimati nel 2022 da Elettricità Futura, l’associazione che raccoglie alcune aziende del settore energetico. Urgente, prosegue il documento, un “netto cambio di passo rispetto agli attuali livelli di installazione annua di capacità rinnovabile”: il ritmo, si afferma, deve essere moltiplicato per otto. L’obiettivo è arrivare al 2035 con circa 250 gigawatt (GW) di capacità rinnovabile installata (circa 160 a metà percorso, nel 2030), corrispondenti a quasi 450 terawattora (TWh) di produzione nazionale (quasi 350 TWh nel 2030).
All’abbandono dei combustibili fossili per la generazione elettrica sarà necessario rispondere con un deciso aumento della flessibilità. Le rinnovabili sono per natura intermittenti e non programmabili: senza sole e vento, pannelli e pale non producono energia, rendendo quindi necessario un investimento sostanzioso in tecnologie di accumulo, necessario peraltro anche per gestire i picchi.
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di Antonio Piemontese www.wired.it 2023-06-12 14:56:25 ,