Oltre che dalla gentrificazione e alla turististificazione delle località, l’overtourism è causato dall’esplosione dei viaggi a basso costo, così come da quello dei social, con cui non solo si può prenotare e organizzare l’intero viaggio, ma anche far conoscere l’esistenza di zone remote e bellissime, tali proprio perché non sommerse dal turismo e quindi incapaci di accogliere le frotte di persone accorse per farsi un selfie nella natura.
E il cosiddetto turismo da selfie è un altro problema dell’overtourism, cioè la visione puramente estetica della vacanza e del viaggio, che non si traduce in un’esperienza consapevole dei luoghi e delle loro necessità, ma in un atto consumistico usa e getta che va a decostruire e danneggiare i luoghi su cui si abbatte. A tutto questo, sottolinea lo studio del Parlamento europeo, si aggiungono anche le politiche locali orientate all’aumento dei flussi ma non accompagnate da strategie di riduzione dell’impatto, perché orientate solamente a logiche speculative e di profitto.
Gli effetti
Così, come sottolineato da Tomaso Montanari, storico dell’arte e rettore dell’università per stranieri di Siena, il turismo di massa è diventato “un’industria estrattiva che internalizza i profitti ed esternalizza i costi, genera un enorme impatto ambientale e pregiudica altri settori sociali e produttivi. L’economia turistica si serve di catene tanto complesse quanto perverse: da un lato, grandi attori (piattaforme digitali, multinazionali, fondi di investimento, società immobiliari, ecc.) mossi esclusivamente da interessi speculativi e logiche di profitto, e, dall’altro, una gigantesca mole di forza lavoro precarizzata, sfruttata, senza garanzie né diritti”.
Allo stesso tempo, l’overtourism ha precarizzato e minato il diritto alla abitazione in numerose città e territori, sottraendo immobili al mercato residenziale per darli in pasto al giro di Airbnb. Così, per effetto a catena, anche lavorare in queste città è diventato più difficile, abbattendo la nostra competitività in altri settori che non siano quello turistico. E mentre i residenti faticano, i turisti contribuiscono anche ad aumentare le emissioni e l’impatto ambientale delle comunità in cui arrivano, sostenendo la crisi climatica che riscaldando il pianeta renderà le coste italiane sempre meno attrattive per quel turismo su cui alcuni vorrebbero dirottassimo tutta la nostra economia.
Leggi tutto su www.wired.it
di Kevin Carboni www.wired.it 2023-08-10 12:56:31 ,