Che voi siate esperti di marketing, pubblicità o semplici fruitori dei media, è probabile che negli ultimi tempi abbiate incrociato un particolare spot di Esselunga che sta suscitando discussioni. Questo spot, raccontato dettagliatamente dalla nostra Sara Radegonda, rompe con l’immagine tradizionale della famiglia perfetta precedentemente rappresentata da Mulino Bianco. Al suo posto, dà spazio a storie che riflettono la realtà quotidiana. Questa pubblicità, deliberatamente provocatoria, è riuscita a far esplodere un dibattito pubblico in meno di 24 ore, dividendo il web in diverse fazioni, nonostante ci siano questioni di maggiore importanza che meriterebbero l’attenzione.
Su piattaforme come Instagram e Twitter, si è scatenato un acceso scontro tra coloro che si sono commossi per la storia di un divorzio raccontata dal punto di vista di una bambina che, pur felice e spensierata, cerca di riunire i genitori, e coloro che hanno interpretato lo spot come un tentativo pericoloso da parte di Esselunga, ispirato dalla linea politica attuale, di demonizzare la separazione tra un uomo e una donna che non sono più d’accordo.
Tuttavia, a beneficiare di questa polemica non è stata la pesca (il frutto protagonista dello spot), ma la catena di supermercati Esselunga, che con astuzia di marketing è riuscita a catturare l’attenzione del suo pubblico principale: le famiglie. Nulla attira più l’attenzione dell’audience di una provocazione, indipendentemente dalla reazione, positiva o negativa. Ne è risultato un gran numero di commenti sui social media, come “Questo spot farà soffrire i genitori divorziati”, che hanno persino spinto il TG1 a realizzare un servizio sull’argomento. Ci si è interrogati sulla felicità della bambina, ma perché non facciamo altrettanto per i bambini che rimangono senza famiglia per lunghi periodi a causa delle lunghe procedure di affido? Lì c’è sicuramente sofferenza.
Tuttavia, come è possibile che uno spot di un supermercato possa scatenare una tale reazione? Cosa è cambiato nella nostra società che ci indigniamo di più per il protagonista di uno spot, che è frutto di fantasia, piuttosto che per le guerre che infuriano nel mondo o, per restare più vicini a noi, per la tragica morte di un senzatetto che dorme nel freddo nelle nostre città?
C’è qualcosa che non funziona nell’informazione odierna che sembra ignorare le notizie rilevanti, alimentando piuttosto un dibattito pubblico completamente polarizzato su temi come lo spot di Esselunga, che in breve tempo diventeranno obsoleti e lasceranno spazio a nuove e inutili polemiche. Queste polemiche sembrano servire solo a sfogare la rabbia repressa delle persone insoddisfatte che trovano nei social media – e non solo – un modo per esprimersi.
La Pesca: le reazioni social al nuovo spot di Esselunga
È un pugno nello stomaco, e descrive la realtà di molte ex famiglie italiane. Ed è uno spot bellissimo. #Esselunga
— Golan Tyr (@GolanTyr) September 26, 2023
Per curiosità sono andato a vedere l’hashtag #Esselunga
La parte dove il padre finge di credere che la pesca sia un dono della mamma, finzione per amore verso la figlia, è bellissima.
è una lezione a quei genitori che non di rado usano i figli nella disputa fra loro.— Samir (@algepoli) September 26, 2023
Ma ci si può emozionare per uno spot della #Esselunga ?
Si 😭— Giulia Salemi (@GiuliaSalemi93) September 26, 2023
Naturalmente il NUOVO #TG1 ne approfitta subito per fare un servizio sulla questione e concludere che bisogna vedere la cosa dalla parte dei bambini.
QUANDO UN RAPPORTO MATRIMONIALE NON FUNZIONA È MOLTO MEGLIO IL DIVORZIO, ANCHE PER I FIGLI!
PAROLA DI DIVORZIATO. 🤬#Esselunga pic.twitter.com/I7cK8MzZlY— Eugenio Cardi (@EugenioCardi) September 26, 2023
Chi vede nello spot di #Esselunga un manifesto contro il divorzio dovrebbe rivolgersi a uno veramente bravo.
Ho letto delle farneticazioni che richiederebbero un Tso urgente.
Forse tutta questa indignazione perché Esselunga è un argine allo strapotere rosso della Coop? pic.twitter.com/oT6DX08MBM
— Francesca Totolo (@fratotolo2) September 26, 2023