L’ultimo infortunio in ordine di tempo, quello di Gavi, che rischia di perdere gli Europei a causa della rottura dei legamenti del ginocchio, ha fatto di nuovo scatenare la polemica: si gioca troppo. I media spagnoli puntano l’indice contro la federazione mondiale, parlando di “virus Fifa”. In particolare ‘Sport’, quotidiano di Barcellona, pubblica l’elenco di tutti i calciatori che, in modo più o meno lieve, si sono infortunati durante questa pausa delle nazionali non ancora terminata: sono ben 25 e nell’elenco ci sono altri nomi come quelli di Zaire-Emery, subito ko all’esordio nella Francia, Ederson, Vinicius Junior, Rashford, Eriksen, Bastoni, Locatelli, Onana, Ter Stegen, Miretti, Camavinga, Haaland, Poulsen, Oyarzabal, Muriqi, e Kamada. Tutto ciò per dire che in questo modo non si può andare avanti, e a rimetterci alla fine sono i singoli giocatori e i loro club che li pagano.
I giocatori delle big sono stati fuori 8 giorni in più dopo i Mondiali
A sostenere la tesi portata avanti da ‘Sport’ c’è anche Howden, un broker assicurativo globale indipendente, che a un anno dai Mondiali ha pubblicato la terza edizione dell”’Howden Men’s European Football Injury Index”. Il rapporto rivela che la Coppa del Mondo in Qatar ha comportato un aumento generale della gravità degli infortuni per i giocatori dei 5 principali campionati europei, che hanno trascorso in media 8 giorni in più ai box a causa di infortuni nei mesi successivi al torneo. Nell’ottobre 2022, 88 infortuni registrati hanno portato a un’assenza media dei giocatori di 11,35 giorni prima del torneo, rispetto ai 19,41 giorni da gennaio a giugno 2023.
Più penalizzate la Premier e la Bundesliga
Il rapporto rivela che in questo lasso di tempo gli infortuni alla caviglia (170%), al polpaccio/alla tibia (200%) e al bicipite femorale (130%) hanno registrato l’aumento maggiore della gravità. Nonostante l’adozione di approcci diversi alle pause invernali post-mondiale, la Premier League inglese e la Bundesliga tedesca, che avevano rispettivamente il 23,6% e il 14,8% dei giocatori impegnati nel torneo, hanno registrato l’impatto maggiore sui tassi di infortunio. Nei due mesi successivi al torneo, i giocatori della Bundesliga che hanno partecipato hanno subito 46 infortuni, rispetto ai 49 della Premier League inglese, il che suggerisce che la prolungata pausa invernale in Germania dopo la Coppa del Mondo maschile ha avuto un effetto minimo. Esaminando gli altri campionati nello stesso periodo – La Liga (18), Ligue 1 (11), Serie A (12) – si nota un numero molto inferiore di infortuni.
Il Real ha avuto il doppio degli infortuni rispetto al Barcellona
Nel corso della stagione 2022/23 il numero totale di infortuni subiti in tutti i 5 principali campionati d’Europa è stato di 3.985. Nonostante il numero complessivo di infortuni (escluso il Covid-19) sia diminuito rispetto alla precedente stagione 2021/22 (4.006), i costi degli infortuni sono aumentati di quasi il 30% (da 553,62 a 704,89 milioni di euro). In Spagna, il Real Madrid ha accumulato il maggior numero di infortuni (72), il doppio rispetto ai rivali del Barcellona (36). I Blancos hanno rappresentato il 21,49% del costo degli infortuni in tutta la Liga. In Italia nella Serie A, il Lecce neopromosso è sopravvissuto con un budget significativamente limitato e contro le previsioni ed è riuscito a mantenere bassi i livelli di infortuni per tutta la campagna: 19 infortuni complessivi a un costo medio di soli 60.000 euro per infortunio subito.
Howden: “Il problema è un calendario congestionato e disallineato”
“I dati dimostrano chiaramente una tendenza e ci auguriamo che la nostra ricerca e la nostra analisi forniscano ai club più importanti d’Europa ulteriori spunti di riflessione per continuare a parlare con gli organi di governo del gioco di un migliore allineamento dei calendari nazionali e internazionali e dell’ampio problema della congestione degli appuntamenti”, ha sottolineato James Burrows, responsabile del settore sport di Howden.