Nelle ultime settimane le autorità statunitensi hanno ottenuto informazioni su un complotto dell’Iran per tentare di assassinare Donald Trump, uno sviluppo che ha portato i servizi segreti ad aumentare la sicurezza attorno all’ex presidente nelle ultime settimane, hanno detto alla CNN diverse persone informate sulla questione.
Non vi è alcuna indicazione che Thomas Matthew Crooks, il presunto assassino che ha tentato di uccidere l’ex presidente sabato, fosse collegato al complotto, hanno detto le fonti.
L’Iran ha più volte minacciato la vendetta per l’uccisione da parte dell’esercito americano di Qasem Soleimani, comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, nel gennaio 2020. E tutti gli alti funzionari dell’amministrazione Trump che lavoravano alla sicurezza nazionale hanno beneficiato di rigide misure di sicurezza dopo aver lasciato il loro incarico. Il portavoce del Secret Service, Anthony Guglielmini, il giorno dopo l’attentato al tycoon aveva parlato di un rafforzamento della sua scorta di recente senza precisarne il motivo.
La risposta iraniana: «Accuse infondate e dannose»
Sempre tramite la Cnn, Teheran ha negato di avere organizzato il complotto. «Queste accuse sono infondate e dannose. Dal punto di vista della Repubblica islamica dell’Iran, Trump è un criminale che deve essere perseguito e punito in un tribunale per aver ordinato l’assassinio del generale Soleimani. L’Iran ha scelto la strada legale per consegnarlo alla giustizia», ha detto alla Cnn un portavoce della missione iraniana presso le Nazioni Unite.
Le domande non risposte sulla sicurezza
L’esistenza di una minaccia da parte di un’agenzia di intelligence straniera ostile – e la maggiore sicurezza per Trump – solleva nuove domande sulle carenze in termini di sicurezza durante la manifestazione di sabato a Butler, in Pennsylvania, e su come un uomo di 20 anni sia riuscito ad accedere a un tetto vicino per sparare colpi che hanno ferito l’ex presidente.