Poco prima, il ministro aveva elogiato l’operato del commissario all’emergenza alluvione 2023 in Emilia Romagna, il generale Francesco Paolo Figliuolo, criticando ancora la Regione: “Riteniamo che l’intervento del commissario stia andando avanti con grande senso di responsabilità. Non tutto il denaro a disposizione è stato speso e non perché non ci sia stata programmazione, ma perché dall’altra parte non sono ancora state definite richieste, procedure e pianificazione di chi per legge deve intervenire. I piani speciali sul territorio li redige il commissario, ma li realizza l’ente Regione“.
È stato poi lo stesso generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza, a spiegare tutte le azioni intraprese per rimettere in sesto il territorio. Tra queste, 6mila interventi per le infrastrutture pubbliche e 1,6 miliardi già stanziati per Regione, Protezione Civile, Comuni, Consorzi di Bonifica. “Piena vicinanza a comunità e territori nuovamente colpiti dagli eventi alluvionali delle scorse ore. Mentre gli amministratori dell’Emilia-Romagna hanno passato la notte a gestire l’emergenza, organizzare soccorsi e sostenere la cittadinanza, la destra di governo si è messa subito a fare sciacallaggio politico per fini elettorali – ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein –. Giorgia Meloni aveva fatto, più di un anno fa, una inutile passerella con gli stivali nel fango a promettere 100% di ristori a famiglie e imprese che non sono mai arrivati. Non hanno messo risorse adeguate“.
I ritardi negli aiuti
L’alluvione che ha colpito in questi giorni l’Emilia Romagna ha riportato a galla la questione dei ritardi agli aiuti a famiglie e imprese stanziati dall’esecutivo nell’ambito del Pnrr dopo l’ondata di maltempo dello scorso anno.
Nei due episodi del 2023, il 2 e 3 maggio e il 16 e 17 dello stesso mese, il bilancio fu di oltre 8,5 miliardi di euro di danni, coinvolgendo circa 70mila cittadini e 16mila imprese. La risposta della Regione e del governo arrivò rapidamente, con i primi fondi stanziati a inizio giugno per compensare le spese più immediate.
A luglio vennero stanziati i soldi per un contributo da 3mila euro alle 36mila famiglie coinvolte e un altro sostegno per chi era stato costretto ad abbandonare la propria casa. Una situazione in cui, a febbraio di quest’anno, si trovavano ancora poco meno di 1.900 famiglie. I problemi iniziarono con gli aiuti da pagare alle famiglie.
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di Elena Capilupi www.wired.it 2024-09-19 16:43:50 ,