AGI – La ‘guerra dei Giganti’ si combatte in Sardegna, tra Cabras e Cagliari. Da un lato il piccolo Comune dell’Oristanese, nel cui territorio sono venute alla luce le misteriose statue nuragiche risalenti a circa 3.000 anni fa, dall’altro la Sovrintendenza ai Beni culturali che vorrebbe portare i reperti nel capoluogo sardo perché vengano restaurati. Uno spostamento temporaneo, assicurano i rappresentanti del ministero dei Beni Culturali, ma a Cabras, che ha già subito il trasferimento della maggior parte delle statue al museo archeologico nazionale di Cagliari, non si fidano. Temono di non rivedere più i loro Giganti.
Una preoccupazione che ha portato il sindaco Andrea Abis a chiudere il museo per otto giorni alla vigilia di un sopralluogo della sovrintendente. Ufficialmente per motivi di ordine pubblico, in modo da evitare assembramenti in caso di prevedibili manifestazioni di protesta. Di fatto, è stata rallentata la procedura che prelude al trasferimento. E così la rappresentate del Mibact si è presentata davanti ai cancelli sbarrati e presidiati da forze dell’ordine e a dovuto fare marcia indietro. Non poco contrariata.
Un intero paese mobilitato
È solo l’ultimo capitolo di una vicenda che promette ulteriori inasprimenti. Dopo lo stop alle operazioni per portare i Giganti a Cagliari, sabato è in programma una manifestazione davanti al museo. Cabras infatti, si è mobilitata per bloccare l’iniziativa della Sovrintendenza. “Non ci è stata data alcuna garanzia che i reperti possano tornare”, spiega il sindaco Abis, “e non è stata minimamente presa in considerazione la proposta di eseguire il restauro nei locali che siamo pronti a mettere a disposizione in modo che l’intera operazione possa rappresentare un’ulteriore attrattiva turistica”.
Abis ha riunito d’urgenza il consiglio comunale che si è schierato compatto sul fronte della battaglia e ha invitato alla mobilitazione sia gli altri sindaci del territorio sia la Regione. Il presidente Christian Solinas ha subito appoggiato la proposta di un restauro a Cabras e hanno risposto anche diversi primi cittadini non solo dell’Oristanese, ma anche da altre parti della Sardegna, oltre a esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo. Con lo slogan #GigantiaCabras nel paese dell’Oristanese sono comparsi manifesti e lenzuola alle finestre. Sulla piattaforma Change.org è stata avviata una raccolta di adesioni alla causa dei Giganti che è giunta a circa 4.000 firme. Perfino i bambini delle scuole locali con i loro disegni hanno dato un contributo alla mobilitazione.
Una delle più antiche testimonianze scultoree del Mediterraneo
Le statue dei Giganti rappresentano una delle più antiche testimonianze scultore del bacino del Mediterraneo. Risalenti a tremila anni fa, sono alte oltre due metri e rappresentano 16 pugilatori, 5 arcieri e altrettanti guerrieri. Vennero scoperte casualmente da alcuni agricoltori nel 1974, ai piedi della collina di Mont’e Prama, che domina lo stagno di Cabras. Tra il 1975 e il 1979 nel sito furono eseguite quattro campagne di scavo che consentirono di riportare alla luce oltre cinquemila frammenti.
Un materiale archeologico di enorme valore che restò nei magazzini per dieci anni, sino al 2005, quando gli esperti del Centro di restauro e conservazione dei beni culturali di ‘Li Punti’ a Sassari, riuscirono a ricomporre i reperti , restituendo 26 Giganti e diversi modelli di nuraghi. Una parte di queste statue è esposta nel Museo archeologico di Cagliari e una parte minore nel museo ‘Giovanni Marongiu’ di Cabras dove l’allestimento è stato inaugurato a marzo del 2014. Già da allora la comunità di Cabras aveva chiesto garanzie perché in futuro tutte le statue dei Giganti potessero tornare nel territorio che le ha custodite per millenni.
Un bene identitario e un’attrazione turistica
I Giganti di Mont’e Prama per il Comune di Cabras rappresentano un bene identitario sul quale si sta cercando di disegnare un percorso di sviluppo legato principalmente alla valorizzazione turistica. I primi passi sono stati compiuti in questi anni. La sola esposizione di alcune delle statue in una struttura provvisoria nel museo ‘Giovanni Marongiu’ ha consentito di quintuplicare il numero di visitatori: si è passati da 9.000 e 45.000 l’anno. Nel centro dell’Oristanese sono sorte diverse attività nei settori dell’accoglienza e della ristorazione. Altre sono in cantiere.
“Il nostro obiettivo è quello di far sorgere un parco archeologico”, spiega il sindaco Abis: “Un itinerario che riunisca il museo, il sito archeologico di Mont’e Prama, quello delle rovine dell’antica città di Tharros e la caratteristica borgata di San Salvatore”. Già ora il visitatore può acquistare un biglietto che consente la visita sia al museo che all’area archeologica. In futuro si conta di rendere fruibile anche la zona degli scavi, ai piedi della collina di Mont’e Prama, dove le statue dei Giganti furono ritrovate il secolo scorso.
“Abbiamo già le risorse per acquisire circa dieci ettari di terreno e abbiamo inviato i progetti alla Sovrintendenza”, spiega ancora Andrea Abis. “L’intento è quello di allargare il campo di indagine con nuovi scavi e poi di creare i servizi necessari ad accogliere i visitatori, senza essere d’intralcio ovviamente al lavoro degli archeologici che deve proseguire e anzi deve essere intensificato”. Nell’abitato di Cabras, a pochi metri dalla riva dello stagno, invece, è stata pressoché ultimata la nuova ala del museo Giovanni Marongiu che dovrebbe ospitare le statue dei Giganti di Mont’e Prama, esposte ora in uno spazio insufficiente dell’edificio.
Sarà una soluzione temporanea, perché una terza ala del museo sorgerà a breve e sarà questa ad accogliere le antiche sculture di pietra con i loro tremila anni di storia. Il cantiere è stato già aperto. Le forti piogge delle ultime settimane hanno bloccato i lavori delle fondamenta, ma si conta di riprendere a breve, quando il tempo sarà più clemente. La nuova casa dei Giganti sarà avvolta da un elegante involucro: lo stilista Antonio Marras ha disegnato per la facciata un accattivante sistema di pannelli che caratterizzeranno questa costruzione. Si fanno progetti in grande a Cabras attorno ai Giganti, sovrintendenza archeologica permettendo.