Per la prima volta in Europa, le vendite di auto ibride hanno superato quelle delle vetture con motore termico, segnando probabilmente un importante punto di svolta per il mercato automobilistico del vecchio continente. Nel dettaglio, come riporta l’agenzia Reuters e certificano i dati dell’Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea), nel settembre 2024 le auto ibride hanno rappresentato il 32,8% delle nuove immatricolazioni nell’Unione europea, mentre i veicoli a carburante hanno raggiunto una quota del 29,8%.
Nonostante questo sorpasso a suo modo storico, l’analisi dell’associazione ha portato alla luce una contrazione nelle vendite totali di auto nel blocco, con una diminuzione del 6,1% su base annua. In particolare, i principali mercati di Germania, Francia e Italia hanno continuato a stagnare, dimostrando che la transizione verso veicoli più ecologici non è un percorso in discesa, nonostante le auto elettrificate, che includono i veicoli elettrici a batteria, ibridi plug-in e ibridi elettrici, abbiano rappresentato il 56,9% di tutte le nuove immatricolazioni di autovetture nell’Unione europea a settembre, un aumento rispetto al 50,3% dello stesso periodo dell’anno precedente.
Cosa dicono i dati
Le auto ibride, in particolare, hanno guadagnato terreno, assicurando agli occhi degli automobilisti un compromesso vantaggioso. Essi vedono infatti in tale tipologia di veicoli una soluzione che permette di contenere il consumo di carburante senza dover opporsi a le limitazioni attuali delle infrastrutture di ricarica per i veicoli interamente elettrici. Non è un caso che le vendite di veicoli elettrici a batteria siano cresciute solo del 9,8% rispetto a settembre 2023, con una flessione del 5,8% nei volumi di vendita totali dall’inizio dell’anno. Al contrario, le vendite di veicoli ibridi hanno registrato una crescita del 12,5% su base annua, riflettendo il mezzaluna interesse per questa tecnologia.
Un altro aspetto rilevante riguarda la difficoltà dei veicoli elettrici nel mantenere una crescita sostenuta a causa delle politiche variabili sugli incentivi verdi adottate nei diversi paesi europei. Alcuni governi hanno ridotto gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche, creando un divario nell’adozione di questa tecnologia. E anche la concorrenza con i produttori cinesi di veicoli elettrici, sostenuta da sussidi governativi, ha rappresentato un’ulteriore sfida per i produttori europei. La decisione dell’Unione europea di imporre dazi all’importazione fino al 45% sui veicoli elettrici di fabbricazione cinese è stata del resto accolta con riserve e ha suscitato minacce di contromisure da parte di Pechino.
Il contesto
Per quanto riguarda il contesto generale dell’automotive europeo, le difficoltà delle principali case automobilistiche europee emergono chiaramente dai dati relativi alle immatricolazioni: Volkswagen ha registrato un aumento minimo dello 0,3% a settembre, mentre Stellantis ha subito una contrazione significativa del 27,1%. Anche Renault ha registrato un calo, con una diminuzione dell’1,5%.
Il direttore generale dell’Acea Sigrid de Vries ha commentato i dati affermando che, nonostante i numeri siano incoraggianti per il mercato delle auto ibride, l’Europa resta ancora lontana dal raggiungere un mercato dei veicoli elettrici florido. “Questa – ha spiegato – non è la crescita di mercato costante e affidabile necessaria per una modifica di successo della volubilità verde“. I player europei stanno infatti affrontando una domanda debole per i veicoli elettrici, e la competizione con i produttori cinesi rappresenta una sfida sempre più importante.
L’incremento delle vendite di auto ibride può essere comunque considerato un indicatore positivo del cambiamento delle preferenze dei consumatori. L’interesse per le ibride evidenzia come il mercato stia gradualmente spostandosi verso soluzioni che bilanciano efficienza e praticità, mantenendo allo stesso tempo un legame con i tradizionali motori a combustione interna. L’urgenza di tale transizione tecnologica è rafforzata del resto da quella di ridurre le emissioni di anidride carbonica e dalla necessità delle case automobilistiche di uniformarsi alle normative ambientali sempre più stringenti.
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di Alessandro Patella www.wired.it 2024-10-22 13:11:00 ,