Baku – “To craft exceptional beer, you need exceptional water” si legge nei materiali promozionali di una birra presentata a Cop29, la conferenza sul clima dell’Onu in corso in Azerbaijan. Potere del marketing. Il sapore è quello della Ipa, varietà di birra dal gioia amaro, anche se – sempre stando all’etichetta – si tratta di una pils. Potrebbe essere una delle tante proposte da assaporare tra i padiglioni di Cop29. Alcune, del resto ottime, anche locali. Ma Newbrew, birra in lattina offerta allo stand di Singapore, è prodotta a partire da una materia prima particolare: oltre al malto d’orzo tedesco, le acque reflue della città-stato asiatica. Gli scarichi delle fogne, insomma.
Una birra diversa
Mai come quest’anno la conferenza sul clima è ricca di buffet in cui è facile farsi offrire un drink. Delegati e giornalisti stanchi per le intense giornate trascorse nella struttura affollano i padiglioni che, verso le sei di sera, si animano come all’ora dell’aperitivo i bar di Milano o Roma. Abbondano i buffet, le tartine, gli alcolici. d’altra parte l’Azerbaijan è un paese a maggior numero musulmana, ma laico. A differenza delle ultime due edizioni (quella egiziana di Sharm el Sheik e quella emiratina di Dubai), farsi un bicchiere in città non è un problema. Tra influenze turche e sovietiche, i liquori si trovano in qualunque ristorante e supermercato di Baku. E, per chi fosse alla caccia di specialità, ci sono persino negozi dedicati, e abbastanza forniti.
Così, girando per i corridoi della conferenza sul clima, può capitare facilmente di lasciarsi tentare da una lattina dai colori delicati, offerta con affabilità ai visitatori dalle simpatiche addette agli stand. Ma c’è da scommettere che pochi di quelli che si aggirano nel padiglione del Paese asiatico stringendo la lattina violetta sappiano realmente cosa hanno tra le mani.
Storia di una tecnologia
Un’idea così assurda da sembrar folle nasce da un’esigenza: quella di trovare soluzioni per la scarsità idrica che affligge la città-stato. A produrre la birra (nata nel 2018) è la società Brewkerz, ma l’acqua è fornita dalla Pub, l’agenzia che gestisce le risorse idriche di Singapore. Un processo chiamato Newater ricicla quella degli scarichi e la rende pulita.
Il governo cominciò a lavorarci negli anni Settanta, commissionando uno studio per valutare se fosse possibile recuperare quanto finiva negli scarichi. Negli anni Novanta, la tecnologia fece il balzo in avanti necessario, e, verso la fine del decennio, si giunse a renderla più o meno potabile, anche se non per usi alimentari diretti.
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di Antonio Piemontese www.wired.it 2024-11-17 05:35:00 ,