I primi a testimoniare saranno i poliziotti intervenuti quel primo maggio di un anno fa. Quando l’allora 42enne Alberto Scagni ha accoltellato la sorella 34enne Alice: diciannove fendenti letali, appena lei è scesa in strada dall’appartamento di via Fabrizi per portare fuori il cane. Lasciando in dimora il marito e il figlio di un anno: “Scendo io, tanto se si presenta Alberto a me non farebbe certo male”, le ultime parole prima di lasciarsi andare la porta alle spalle.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-06-09 04:55:13 ,genova.repubblica.it