Amazzonia, in meno di un anno, il governo di Lula ha ridotto la deforestazione del 60%
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Amazzonia, in meno di un anno, il governo di Lula ha ridotto la deforestazione del 60%
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In meno di un anno, il governo socialista del Brasile ha ridotto la deforestazione dell’Amazzonia del 60%, rispetto ai livelli raggiunti durante il governo di destra dell’ex presidente Jair Bolsonaro. Un rapido progresso, che evidenza l’importanza del cambiamento politico portato nel paese dall’elezione a presidente dell’ex sindacalista ed esponente della sinistra operaia Luiz Inacio Lula da Silva. Nei suoi 4 anni di presidenza, Bolsonaro ha rifiutato gli aiuti del G7 per l’Amazzonia, consentito la vendita di pezzi della foresta su Facebook, attaccato le comunità indigene che si battono per la sua salvezza e ridotto i fondi per la sua conservazione.

Il cambio di rotta

Ora per la prima volta nella storia del Brasile, più di 60 milioni di persone hanno preferito la sinistra socialista e popolare di Lula, in un gesto di fiducia che, almeno per ora, sembra essere stato ben riposto. Dal suo ingresso in carica, avvenuto il primo gennaio 2023, il governo di Lula ha legato le mani alle compagnie agricole della soia e degli allevamenti di bestiame che sotto Bolsonaro continuavano ad accaparrarsi pezzi della foresta pluviale, ha bloccato il progetto di costruzione di una strada che avrebbe quintuplicato la deforestazione, ha diretto operazioni militari per scacciare minatori e boscaioli illegali e ha creato più aree protette gestite direttamente dalle popolazioni indigene.

Politiche che hanno riscontrato un successo immediato, come dimostrano i dati satellitari del sistema di sorveglianza dell’Amazzonia Deter, con il 60% di deforestazione in meno rispetto al 2022. Risultati descritti al Guardian da alcuni analisti indipendenti che hanno visionato i dati come “incredibili” e forse anche migliori rispetto a quelli raggiunti nel 2005, sempre sotto la presidenza di Lula.

E questi risultati non sono una buona notizia solo per il Brasile, ma anche per tutto il resto del mondo che ha nella foresta pluviale Amazzonica uno dei suoi centri fondamentali di cattura dei gas serra e contrasto alla crisi climatica. Inoltre, arrivando alla vigilia di un prossimo vertice sulla tutela dell’Amazzonia che coinvolgerà tutti i paesi dell’area – cioè Brasile, Colombia, Bolivia, Perù, Ecuador, Venezuela, Guyana e Suriname – fa ben sperare che il piano di tutela dell’Amazzonia preparato da Lula possa vedere presto la luce.

Il progetto, che prevede la creazione di un gruppo scientifico internazionale formato dagli otto paesi coinvolti, si può riassumere in quattro obiettivi fondamentali: protezione della foresta e delle popolazioni indigene, lotta alle disuguaglianze, rafforzamento della democrazia e arrivare alla deforestazione zero, così da bloccare la deforestazione non solo in Brasile ma anche in tutti gli altri paesi.



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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-08-03 12:04:23 ,

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