Crispin Halsall vi dirà che in ogni centimetro di neve dell’Antartide è scritta la storia di come l’uomo ha trattato l’ambiente. Nel corso degli anni, ogni ciclo di precipitazioni al Polo Sud ha portato con sé i detriti atmosferici accumulatisi durante la giornata: pollini, ceneri vulcaniche e, cosa particolarmente interessante per Halsall, i prodotti della contaminazione umana. L’inquinamento dell’Antartico può avere origini lontane che partono dall’emisfero settentrionale: le sostanze chimiche che fluttuano nel vento possono arrivare al Polo Sud nel giro di pochi giorni. “Questi strati di neve diventano il registro della contaminazione dell’ambiente, risalente a decenni fa“, spiega Halsall, chimico dell’Università di Lancaster nel Regno Unito.
I paesaggi ghiacciati del mondo preannunciano anche il nostro futuro ambientale. Quando iceberg e ghiacciai si sciolgono, le sostanze inquinanti intrappolate all’interno vengono rilasciate nei mari, nei corsi d’acqua e nell’aria. Lo scioglimento dei ghiacci può liberare molecole nocive che danneggiano gli ecosistemi, riducono lo strato di ozono o alterano il clima. A causa dell’aumento delle temperature globali, sempre più zone ghiacciate del mondo si stanno scongelando. Nelle Alpi e nell’Himalaya, “stiamo assistendo al rilascio di vecchi contaminanti che sono rimasti bloccati nel ghiaccio per molti decenni”, afferma Halsall. È fondamentale sapere cosa viene emesso, tuttavia interpretare ciò che è intrappolato nella neve antartica è più complicato di quanto si pensi. I ricercatori hanno scoperto che l’acqua ghiacciata presente nei poli della Terra, contrariamente alle credenze, è un focolaio di reazioni chimiche. Ciò che è intrappolato all’interno può trasformarsi nel tempo.
Per molto tempo gli scienziati hanno dato per scontato il contrario, cioè che gli elementi inquinanti congelati rimanessero inerti. “Nella maggior parte dei casi, se si congela qualcosa o si rende qualcosa più freddo, se ne rallentano i processi“, afferma la studiosa di chimica Amanda Grannas della Villanova University negli Stati Uniti. Le molecole si muovono più lentamente nel ghiaccio solido e nella neve rispetto a come si comportano nell’acqua liquida, il che significa che si scontrano di meno e che hanno meno opportunità di partecipare a reazioni chimiche. È per questo che il congelamento della carne cruda ne impedisce il deterioramento. È anche il motivo per cui i corpi di diversi mammut lanosi, risalenti a circa trentamila anni fa, sono emersi intatti dal terreno ghiacciato durante il disgelo.
Nel corso di esperimenti in laboratorio, gli scienziati hanno scoperto che molti inquinanti – se illuminati con una luce intensa che simula il sole – si decompongono più velocemente nel ghiaccio che nell’acqua allo stato liquido. Nel 2020, un team dell’Università della California ha osservato che il guaiacolo, una molecola presente nel fumo emesso dalla legna si decompone in composti più piccoli più velocemente nel ghiaccio rispetto che nell’acqua allo stato liquido. Nel 2022, hanno visto che lo stesso valeva per il dimetossibenzene, un’altra molecola prodotta dal fumo. Lo scorso febbraio, Halsall e i suoi colleghi hanno scoperto che anche gli inquinanti presenti nei gas di scarico delle auto, noti come idrocarburi policiclici aromatici, si degradano più velocemente nel ghiaccio che nell’acqua.
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di Sophia Chen www.wired.it 2023-04-08 11:00:00 ,