La qualità dell’aria in Italia è tra le peggiori in Europa, in particolare nella pianura Padana dove si raggiungono i livelli più alti di particolato, un insieme altamente inquinante di sostanze liquide e solide sospese in aria, con dimensioni microscopiche. A lanciare l’allarme è il rapporto Europe’s air quality status, dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea).
Lo studio, pubblicato lunedì 24 aprile, ha analizzato la qualità dell’aria di 37 paesi, tra cui tutti gli stati membri dell’Unione europea e altri come l’Islanda, la Norvegia, la Svizzera, la Turchia, la Serbia, il Kosovo o il Montenegro, esaminando gli inquinanti atmosferici presenti tra cui il particolato, il biossido di azoto, l’ozono e il biossido di zolfo.
Le zone che hanno registrato i livelli più alti di queste sostanze, e quindi i risultati peggiori rispetto alla qualità dell’aria, sono gli stati dell’Europa centro orientale, a causa dell’uso del carbone per il riscaldamento domestico e l’industria, e l’Italia, dove la “combinazione di un’alta densità di emissioni antropiche e di condizioni meteorologiche e geografiche che favoriscono l’accumulo di inquinanti atmosferici nell’atmosfera e la formazione di particelle secondarie” in pianura Padana.
Ma le cattive notizie riguardano tutte e tutti, perché secondo il rapporto circa il 97% dell’intera cittadinanza dei 37 paesi analizzati è stato esposto a livelli di inquinamento atmosferico abbondantemente superiori a quelli ritenuti sicuri dall’Organizzazione mondiale della sanità. In particolare, il 76% della cittadinanza è esposta a livelli eccessivi di particolato Pm10, il 94% all’ozono e il 90% al biossido di azoto.
Un problema particolarmente grave soprattutto per i più piccoli, con almeno 1.200 minori che ogni anno muoiono a causa dell’inquinamento dell’aria e altre migliaia afflitti da problemi di salute fisica e mentale per aver respirato aria sporca fin dalla nascita. I minori sono infatti i più esposti ai pericoli dovuti alla presenza di sostanze nocive nell’aria, con impatti permanenti che cominciano durante la gestazione e possono causare riduzioni di peso o la nascita prematura.
Inoltre, l’Aea sottolinea come sia stato dimostrato che l’esposizione ad alti livelli di inquinanti durante l’infanzia inibisce la capacità polmonare, provoca l’asma, porta a livelli più elevati di malattie respiratorie, infezioni alle orecchie e aumenta il rischio di allergie.
Per questo, oltre a sottolineare l’importanza di ridurre le fonti di inquinamento come il traffico stradale o la combustione di carbone, l’Aea ha lanciato un appello ai governi affinché assumano azioni specifiche a tutela dei minori, come la creazione di aree a basso inquinamento intorno alle scuole, con traffico limitato e divieto di lasciare accesi i motori dei veicoli.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-04-24 14:58:52 ,