Chi vicino al leader vorrebbe una sua apparizione. Ma lui resta lontano
Esistono silenzi che dicono pi di mille discorsi. Quello di Beppe Grillo sulle vicende del Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte il modo pi comodo di stare seduto sulla riva del fiume, in attesa. L’ex presidente del Consiglio parla pi che pu. Parla ai suoi parlamentari, in televisione, nelle piazze. E ogni volta deve rispondere alla domanda sui rapporti con il padre e ancora padrone del partito di cui lui diventato capo unico e indiscusso, almeno sulla carta. Senza poter esimersi dal rispondere che tutto va bene, che c’ un uomo solo al comando con il consenso tacito dell’uomo che per anni ha comandato da solo, al massimo in condivisione con Gianroberto Casaleggio, con la storia a ricordarci che non furono rose e fiori.
A Roma lo sanno tutti che una mezza verit, e gi stiamo larghi. Se le cose tra i due filassero lisce come suggeriscono le veline e qualche opportunit fotografica che viene annunciata imminente per carit di patria contiana, allora l’Elevato di Genova si sarebbe gi materializzato nella Capitale. La visita, invocata a gran voce da quelli che lui chiama i suoi ragazzi e Conte invece gruppo parlamentare, definizione pi appropriata ma indicativa di una distanza sentimentale difficile da colmare rispetto a chi c’era prima di lui, doveva avvenire il mese scorso. Grillo era gi con il piede sull’uscio della sua villa di Nervi, quando venne fermato dalla richiesta dei deputati pi vicini a Conte. Non era il momento giusto per tornare sulla scena, l’epifania avrebbe oscurato il difficile lavoro di affermazione personale dell’altro. Adesso, l’esatto contrario. Sono le truppe pi vicine al nuovo corso a chiedere un cenno, meglio ancora una apparizione in carne e ossa da parte di Grillo, anche a costo di rendergli visita a domicilio, in stile Maometto che va alla montagna. C’ bisogno di puntellare una nuova leadership che si vorrebbe assoluta. Ma che in realt fatica a trovare il giusto di canale comunicativo per fare breccia nei cuori dei peones pentastellati.
E cos, Beppe Grillo riuscito a sublimare il suo eterno ritorno semplicemente stando zitto. Lui non c’, ma come se ci fosse, al momento vincitore di un braccio di ferro silenzioso senza fare alcun sforzo. Agli altri il vano sforzo di interpretare gli oracoli del suo blog, che siano tematiche marziane il post che si chiede Perch spendiamo tanti soldi per andare nello spazio? o pi terrene come l’ultimo intervento sulle fake news che infestano innegabilmente l’orizzonte contemporaneo. E qui per altro bisogna mordersi la lingua, soprattutto quando l’ex comico scrive che la lotta contro la disinformazione diventata ormai una priorit assoluta. Nella sua testa, non pu esistere una guida politica in leasing, su questo non ha certo cambiato idea. Come una specie di Jep Gambardella del M5S, non gli interessa partecipare ad alcuna festa, ma vuole conservare il potere di rovinarle, fosse anche solo con il suo silenzio. Non c’ nuovo Statuto che possa limitare questa facolt, derivante da una comprensione profonda delle viscere della sua creatura. Che sia arbitro super partes dei Cinque Stelle o convitato di pietra sempre felice di esserlo, al coinventore dei Cinque Stelle non dispiace affatto questo ruolo da grande vecchio titolare di un filo diretto con Mario Draghi, quando invece il suo successore comunica con l’uomo che lo ha sostituito a Palazzo Chigi quasi esclusivamente a mezzo stampa.
Conte non pu stare con lui ma neanche senza di lui. Qualunque cosa succeda, sar sempre obbligato a ricucire un rapporto personale mai decollato. E allora perch sforzarsi, meglio limitarsi a tacere, osservando lo spettacolo d’arte varia di un leader che ha preteso da lui i pieni poteri e ora non riesce a eleggere il proprio capogruppo nel Senato che doveva essere il suo feudo. Non un mistero che Grillo sia molto attento alle sorti del ricorso intentato a Napoli da un gruppo di attivisti della prima ora contro la legittimit della consultazione che lo scorso 6 agosto ha eletto l’ex premier capo assoluto del Movimento. Se dovesse essere accolto, il nuovo corso verrebbe azzerato. In quel caso, Grillo tornerebbe per forza di cose a essere parlante. E i sostenitori del nuovo corso potrebbero finire con il rimpiangere i bei tempi andati del suo silenzio
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10 novembre 2021 (modifica il 11 novembre 2021 | 00:24)
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Marco Imarisio , 2021-11-10 22:07:23
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