Negli Stati Uniti una nuova partnership tra il Bioeconomy Information Sharing and Analysis Center (Bio-Isac), una non-profit che si occupa di cybersicurezza, e il Laboratorio di fisica Applicata (Apl) della Johns Hopkins University, che collabora con le agenzie governative statunitensi su studi emergenti, sta evidenziando la necessità di maggiori risorse per proteggere meglio le organizzazioni biomediche, bioindustriali e di bioproduzione.
Le minacce alla bioeconomia
La pandemia di Covid-19 ha spinto le persone in tutto il mondo a pensare in modo concreto e immediato agli aspetti logistici legati allo sviluppo e alla produzione di immunizzazioni. Ma la cosiddetta bioeconomia si è diffusa in modo discreto in tutti i campi, dai programmi di miglioramento genetico utilizzati in agricoltura allo sviluppo di biocarburanti. E mentre un settore dopo l’altro si trova a fare i conti con lo stato delle proprie difese di sicurezza informatica, i ricercatori si stanno sempre più rendendo conto che anche la bioeconomia è vulnerabile. Durante la pandemia, per esempio, Russia, Cina e altri attori statali hanno fatto a gara per colpire con attacchi informatici produttori e distributori di immunizzazioni allo scopo di raccogliere informazioni, con azioni che, come sottolineato dalle autorità statunitensi, avrebbero potuto avere effetti destabilizzanti.
“Gran parte della bioeconomia è costituita da piccole aziende. Sono la vera linfa vitale della biotecnologia americana – spiega Charles Fracchia, cofondatore del Bio-Isac –. Immaginate se quattro anni fa Moderna avesse subito un attacco informatico, anche con un malware non sofisticato, oppure se avesse dovuto affrontare un attacco ransomware. Le piccole aziende possono fallire molto facilmente; in questo modo perderemmo il lavoro che stanno facendo per il futuro. Sono molto grato che Apl abbia compreso la missione di Bio-Isa. Vogliono dare una mano“.
I centri di condivisione e analisi delle informazioni esistono in molti settori, dai servizi finanziari alla sanità. Charles Frick, membro dell’Apl, racconta che il laboratorio sostiene e collabora con questi centri da molti anni. Durante le amministrazioni degli ex presidenti statunitensi George W. Bush e Barack Obama, spiega Frick, l’Apl ha lavorato con il dipartimento di Sicurezza Nazionale e l’agenzia della Sicurezza Nazionale per mettere a punto metodi più efficienti per la condivisione su larga scala delle informazioni relative alle minacce e l’automazione della sicurezza. Nel 2018 Apl ha partecipato a un progetto pilota nel settore dei servizi finanziari per lo screening e l’elaborazione automatica dei dati di intelligence sulle minacce, riducendo il tempo necessario per un processo da quattordici ore a otto minuti.
La difesa di un settore critico
Tutto questo è importante, perché gli attacchi digitali ai servizi essenziali sono in rapido aumento. Più informazioni un’organizzazione riesce a raccogliere e condividere, più possibilità avrà di difendersi dagli attacchi. I finanziamenti dell’Apl per il Bio-Isac saranno destinati a operazioni di routine, come la ricerca, la condivisione delle informazioni e la divulgazione al pubblico. Apl, inoltre, sosterrà anche i servizi di risposta agli incidenti che il Bio-Isac sta avviando, in modo che le organizzazioni nel settore delle biotecnologie e della bioproduzione abbiano qualcuno da contattare nel caso in cui si trovassero a fare i conti con un attacco digitale o avessero il sospetto che qualcosa non vada. I servizi saranno a pagamento, in modo da renderli accessibili al maggior numero possibile di organizzazioni. A seconda della domanda, tuttavia, il Bio-Isac potrebbe non avere la capacità di rispondere immediatamente a tutte le richieste. Ad ogni modo, il gruppo spera di iniziare a colmare una lacuna fondamentale nei servizi attualmente disponibili.
“La bioeconomia è un settore emergente della nostra economia, e se vogliamo davvero ottenere un cambiamento e un impatto significativi, questo è il momento di darsi da fare”, sostiene Andrew Kilianski, direttore per le malattie infettive emergenti presso l’International Aids Vaccine Initiative. Kilianski ha lavorato a stretto contatto con l’iniziativa Covid Operation Warp Speed del governo statunitense ed è un nuovo membro del comitato consultivo per la sicurezza nazionale del Bio-Isac.
“C’è un bello spirito di condivisione e apertura tipico delle life sciences – prosegue Kilianski –. Oggi queste scoperte hanno un enorme valore commerciale, non solo sociale, e ciò rende tutto questo ancora più sensibile“.
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di Lily Hay Newman www.wired.it 2022-06-06 05:00:00 ,