Bitpanda rilancia sull’Italia. Stringe una partnership ricca di fascino con il Milan e rinnova il management, portando a bordo il nuovo country director Massimo Di Rosa. L’obiettivo della piattaforma di trading austriaca da 4,1 miliardi di valutazione è creare un’offerta su misura per il paese e allargare la quota di mercato tra i broker digitali, volando “con ambizione a doppia cifra” quindi fino ad almeno al 10%.
Di lavoro da fare ce n’è ancora tanto, ma Di Rosa assicura che “Austria, Germania, Svizzera, Francia e Italia sono i nostri cinque Paesi chiave sui quali si sta investendo. Proprio in Italia vediamo un interesse importante del mercato, soprattutto per quello legato alle criptovalute che si sta espandendo”, sottolinea il manager in un colloquio con Wired pochi giorni dopo aver preso il timone delle attività e aver individuato in Melissa Satta il nuovo volto simbolo del brand.
“Per il 2025 c’è fiducia”, spiega. Ora è un periodo dedicato all’analisi dei trend e alla pianificazione, con la speranza che il trading possa riprendere gli antichi fasti, dopo l’inizio dei tagli dei tassi di interesse in Europa e Stati Uniti. Bitpanda nel 2022 aveva ridotto l’esposizione sull’Italia, concentrando le attività nell’headquarter di Vienna anche per rispondere alle necessità di ridurre i costi che in quei mesi accomunava le big dell’innovazione. “La community italiana è rimasta molto solida e fidelizzata, ora il nostro impegno è a lungo termine”, dice Di Rosa anche se non dà alcuna anticipazione sui target di fatturato che il top management gli ha chiesto di centrare in Italia.
“Stimiamo che il mercato delle criptovalute possa tornare a livelli importanti già dall’anno prossimo. Chi in Italia fa trading con Bitpanda – sottolinea il country director – sceglie un asset mix molto vario tra Etf, azioni frazionate e metalli preziosi ma è un investitore di criptovalute. Le principali su tutte: bitcoin ed ethereum la fanno da padrona, ma anche le altre sono in espansione”.
Sensazioni positive anche per il futuro di Bitpanda Technology Solution (Bts), la piattaforma che l’unicorno austriaco mette a disposizione di chi vuole aprirsi una strada nel trading senza la volontà di sviluppare un proprio software. Non è Di Rosa a occuparsene, perché l’amministratore delegato del gruppo, il ideatore Eric Demuth, ha individuato in Alvaro Cisneros la figura adatta a coordinare il progetto in tutto il Sud Europa. Ma Di Rosa ha gli occhi sempre ben puntati sul suo giardino: “Siamo in fase di espansione con Bts, anche in Italia”, assicura il manager. A essere interessate sono “le banche tradizionali così come le neobank. Noi non ci posizioniamo contro la finanza tradizionale, ma lavoriamo lavoriamo con tutti. Vogliamo essere un ponte tra l’industria che esiste da sempre e chi in questo mondo è arrivato da poco, spinto dalla rivoluzione digitale”.
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di Michele seme www.wired.it 2024-09-20 04:00:00 ,