politeia
Mezzogiorno, 20 marzo 2022 – 08:20
La societ per male non potrebbe esistere senza la complicit della societ per bene
di Antonio Polito
Castellammare non sempre stata cos. una citt con una sua storia, produttiva, culturale e civile, non assimilabile dunque al capoluogo, non una periferia-dormitorio della grande citt, non l’ennesima prateria del banditismo organizzato. Con una sua dignit, un liceo classico di qualit, una consapevole classe operaia, una borghesia delle professioni, i suoi circoli, i suoi figli illustri, una tradizione nel teatro e nella musica. Insomma, un avamposto di civilt, dotata un tempo di una capacit di resistenza all’accerchiamento del malaffare di stampo mafioso e della legge del pi forte. Confesso che non avrei mai pensato che la citt dove sono nato potesse un giorno subire la sorte di altri centri con storie meno gloriose: un provvedimento di scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.
In quel consiglio un tempo si svolgevano battaglie politiche acerrime ma nobilitate dalla contrapposizione di culture e ideologie, tra uno dei Pci pi forti del Mezzogiorno e la Dc dei Gava, roccaforte di voti e consenso. Oggi abitato da personaggi in cerca di affari, pronti a cambiare dimoracca o a cucirsene una personale addosso per giustificare con un pretesto politico i loro business privati.
Nel leggere la relazione che il ministero degli Interni ha presentato al Consiglio dei ministri — ammetto di averlo fatto con ritardo, uscita il 10 marzo, ma la nostra attenzione era sull’invasione russa dell’Ucraina, ed eravamo tutti presi da altre vicende — mi ha colpito la conferma di quanto da tempo va dicendo il procuratore generale Luigi Riello (tra l’altro cittadino illustre di Castellammare) e con lui pi modestamente altri analisti, tra i quali l’autore di questa rubrica. E cio che la societ per male non potrebbe esistere senza l’indifferenza, l’acquiescenza, le omissioni, le complicit, della societ per bene dei professionisti, dei colletti bianchi, della borghesia benestante, in qualche caso dei sindaci e perfino della Chiesa, che talvolta chiude un occhio, concede i sacramenti, accetta doni e ricambia con inchini durante le processioni (ma su questo punto gi intervenuto con grande forza l’arcivescovo, per ricordare che la Chiesa vera quella che si sporca le mani col Vangelo).
Che cosa dice infatti questa relazione? Dice, s, che il sindaco Gaetano Cimmino ha fatto il testimone di nozze al matrimonio di uno dei componenti di una locale famiglia mafiosa, alla quale sono finiti anche appalti e servizi affidati dallo stesso Comune. E questa la cosa che ha colpito di pi i media. Ma c’ scritto anche altro. La contaminazione non avveniva solo ai piani alti della politica locale.
Persino il personale amministrativo del Comune risulta coinvolto a vario titolo in procedimenti penali per reati contro la pubblica amministrazione; per affidamenti diretti e fiduciari in violazione del principio di rotazione, sempre agli stessi operatori economici, inviti ad assegnazioni dirette di lavori senza adeguata motivazione, irregolarit e anomalie nelle procedure di gara per l’affidamento di aeree demaniali da destinare a spiaggia libera attrezzata.
Ancor pi clamoroso il fatto che alcuni beni immobiliari e terreni agricoli sono rimasti nella disponibilit degli stessi soggetti criminali ai quali erano stati confiscati, anche grazie a relazioni dell’ufficio del patrimonio e della polizia locale che ne accertavano in alcuni casi l’inaccessibilit.
E il sindaco Cimmino stesso, nel difendersi dalle accuse sostenendo che non pu chiedere la fedina penale a tutti coloro che incontra ai matrimoni, ha fatto riferimento a possibili incapacit, sciatterie o addirittura collusioni dei funzionari cui aveva affidato i controlli.
Tutto ci vuol dire una sola cosa: molte persone, amministratori, funzionari, tecnici, professionisti, non hanno fatto il loro dovere contrastando o almeno prevenendo gli affari mafiosi. Magari non sono mafiosi essi stessi — questo ce lo diranno le indagini e i processi, e per quanto mi riguarda vale sempre la presunzione di innocenza — magari non sono nemmeno complici, ma non di certo non sono nemici della camorra, e anzi la tollerano.
Si tengono in disparte, fanno quello che viene loro chiesto, concedono favori a chi non dovrebbero, ottengono in cambio riconoscimenti e vantaggi sociali, quando non economici. E, cos facendo, uccidono la loro citt.
Chiss quando si torner a votare a Castellammare. Non prima di diciotto mesi. Il danno che stato fatto a questa comunit dunque incalcolabile, se si considera che proprio in questo periodo che si definiscono gli investimenti per le opere del Pnrr.
Ma d’altra parte la politica democratica diventata in questi comuni parte del problema, non la sua soluzione. Basti pensare che il suddetto Gaetano Cimmino stato segretario cittadino del Pd prima di diventare candidato sindaco di Forza Italia. Da uno cos, che usa i partiti come taxi, nessuno si sarebbe mai dovuto aspettare un impegno civile al servizio della propria comunit.
Eppure stato eletto, e magari lo sar ancora. Cari amici stabiesi, ex concittadini, fate qualcosa perch non accada pi.
20 marzo 2022 | 08:20
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, 2022-03-20 07:20:34
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