“Un giorno tutto questo sarà tuo”, dice Mufasa al piccolo Simba. Senza scomodare il Il Re Leone, si potrebbe modificare la citazione in: “Un giorno questa immensa mole di dati sarà a tua disposizione”. A organizzare tutto sarà Amelia, la mega piattaforma digitale in fase di costruzione che, a partire dal 2025, vorrebbe fungere da contenitore e collettore di tutti i dati prodotti in tre anni di attività di caccia dagli otto gruppi di studiosi che compongono la Fondazione Grins (Growing Resilient, INclusive and Sustainable), il progetto multidisciplinare per la crescita sostenibile finanziato con 115 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e di resilienza (Pnrr). Un’iniziativa proposta dall’Università di Bologna, a cui si sono via via aggiunti molti tra i più importanti atenei d’Italia (da nord a sud), oltre a centri di caccia ed enti privati.
La Fondazione Grins
Avvalendosi del contributo di circa settecento ricercatrici e ricercatori, le otto sezioni di Grins studiano le nuove strategie di crescita sostenibile in tre diversi macro-ambiti. In primo luogo, si concentrano sullo stato di salute socioeconomica di aziende (pubbliche e private) e cittadinanza, cercando di migliorarne le condizioni: dall’adozione di strumenti di economia circolare per le prime alla riduzione delle diseguaglianze di reddito e di genere nella seconda.
C’è poi l’elaborazione di strategie volte a facilitare la svolta ecologica, per esempio attraverso la formulazione di modelli di finanza sostenibile raggiungibile, a detta degli esperti, attraverso l’incentivo agli investimenti poco impattanti e la diffusione di una consapevolezza maggiore sulla crisi climatica. Infine, Grins si interroga sui fattori alla base delle divisioni e delle disparità regionali, partendo dall’analisi di fattori come le dinamiche di inclusione sociale, la partecipazione della cittadinanza alla vita culturale e l’infiltrazione della criminalità organizzata nelle istituzioni e nelle imprese.
A che punto è lo sviluppo della piattaforma Amelia
Come anticipato, le ricercatrici e i ricercatori impegnati in queste tre macro-aree che costituiscono la ragion d’essere del progetto Grins sono suddivisi in otto ambiti di lavoro, anche detti Spoke.
Il nono Spoke, quello “originario”, è la piattaforma Amelia, anche detta Spoke 0, a oggi in via di sviluppo.
Come spiegato da Matteo Cervellati, docente ordinario di Economia all’Università di Bologna e numero uno della Fondazione Grins, “Amelia non è un semplice database ma un ecosistema, un’infrastruttura che permetterà di combinare dati, strumenti e tecnologie, facilitando la condivisione della consapevolezza e i contatti tra università, aziende e pubblica gestione”.
L’accesso ad Amelia sarà possibile tramite il sito della Fondazione Grins. Al suo interno, saranno presenti vari motori di caccia.
Leggi tutto su www.wired.it
di Giovanni Esperti www.wired.it 2024-09-06 12:03:17 ,