Lo stato di calamità naturale verrà deliberato dal consiglio dei ministri del prossimo 23 maggio, per tutte le zone colpite dall’alluvione in Emilia Romagna, mentre le persone sfollate sono ormai più di 20mila. Ad annunciarlo è il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a Radio 1. Già attivo anche il blocco dei mutui e delle riscossioni tributarie.
Sono 23 i fiumi esondati in totale in tutta l’Emilia Romagna, 41 i comuni coinvolti in maniera più o meno grave, 13 le persone rimaste uccise e decine di migliaia quelle sfollate. Secondo le ultime stime, in un giorno e mezzo sarebbe caduta la acquazzone di tre mesi e no, non si tratta di maltempo, ma di un fenomeno atmosferico estremo dovuto al cambiamento climatico.
Lo ha ammesso anche il ministro Pichetto Fratin, annunciando che sarebbe in corso la preparazione di un “piano di adattamento climatico”, per far fronte a un “quadro climatico completamente cambiato” in cui “con 1,5 gradi in più o 2 o solo uno come in questo momento” gli eventi estremi “purtroppo saranno sempre di più”.
E in attesa degli interventi di mitigazione del danno, di prevenzione e di contrasto al cambiamento climatico, l’Emilia Romagna si prepara a entrare in stato di calamità naturale, che non c’entra con lo stato di emergenza nazionale che abbiamo conosciuto durante la pandemia da Covid-19 e non concede poteri straordinari al governo.
Lo stato di calamità viene richiesto da comuni, province o regioni e deve essere approvato dal ministero dell’Agricoltura. Riguarda infatti in modo specifico il settore agricolo, per far fronte ai danni causati, appunto, dalle calamità naturali, andando a garantire l’accesso a fondi di ricostruzione, rimborsi o agevolazioni fiscali.
Inoltre, con la delibera dello stato di calamità si attiva anche il fondo di solidarietà nazionale, che comporta la sospensione delle rate dei mutui e del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a carico delle imprese agricole danneggiate, già annunciato da Pichetto Fratin.
L’alluvione in Emilia Romagna ha infatti messo in ginocchio l’area da cui dipende la gran parte della produzione agricola nazionale, responsabile di un mercato da 1,2 miliardi di euro nella sola Romagna, con oltre 5 mila aziende sommerse e danni pari a circa 300 milioni di euro.
Leggi tutto su www.wired.it
di Kevin Carboni www.wired.it 2023-05-18 16:31:49 ,