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Gustave Courbet con il suo celebre
dipinto ‘Les Demoiselles des bords de la Seine (été)’ è l’ospite
francese al Museo e Real Bosco di Capodimonte, in visita dal
Petit Palais, Musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris. Olio su
tela di grandi dimensioni (cm 174X206), l’opera del maggior
esponente del realismo francese è in vetrina per la prima volta a
Napoli (sala 6) dal 7 novembre al 23 febbraio 2025.
“Con questo allestimento si apre un nuovo spazio dedicato al
dialogo tra Capodimonte e gli altri musei internazionali che
porterà a Napoli opere significative della storia dell’arte
mondiale. Come nel caso del nostro ‘ospite francese’ – spiega il
direttore Eike Schmidt – un dipinto che fece molto discutere la
società dell’epoca per il soggetto moderno e il realismo nel
tema, allora nuovo, dei piaceri e degli svaghi all’aperto. Si
tratta davvero un prestito di grande significato culturale non
solo per il Museo e Real Bosco di Capodimonte, ma anche per la
città: sono infatti tanti gli artisti napoletani dell’Ottocento
che, nelle proprie opere, mostrano il fascino esercitato su di
loro dall’arte e dalla personalità stessa di Courbet”.
Alla presentazione del prestito anche il sindaco di Napoli
Gaetano Manfredi, (“L’arrivo di questo capolavoro rappresenta
sicuramente una ulteriore attrattiva per la nostra città e per
il Museo di Capodimonte che ha già un patrimonio straordinario”)
e la console francese Lise Moutoumalaya;. Ad illustrare l’opera
Isabella Valente, Maria Tamajo Contarini e Stefano Causa.
‘Les Demoiselles des bords de la Seine (été)’ presentato al
Salon parigino nel 1857, suscitò subito grande scalpore per la
sensualità del suo messaggio: in una calda
giornata estiva due giovani gentil sesso, probabilmente due prostitute,
riposano distese mollemente sull’erba in riva al fiume. Il
quadro, per molti specialisti considerato il capolavoro del
fazioso autore, anticipa tra l’altro la grande fortuna
pittorica delle rive della Senna, celebrate una generazione dopo
dagli impressionisti.
Gustave Courbet (Ornans, Francia, 1819 – La Tour-de-Peilz,
Svizzera, 1877) si trasferì a Parigi nel 1840 per interessarsi alla
pittura. Se nella sua formazione influì l’osservazione dei
capolavori fiamminghi, veneziani e olandesi ed anche di
Caravaggio, decisivi dal punto di vista della maturazione del
realismo furono gli anni dal 1848-1857 e quindi la rivoluzione
di febbraio, la prima socialista della storia, l’influenza del
filosofo Proudhon, il sodalizio con Baudelaire. Sempre coerente
con le sue idee, partecipò alla Comune di Parigi.
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