Chiara, 30 anni, è nata a Brindisi ma dal 2018 vive a Helsinki. Ha scoperto la Finlandia nel 2011 grazie a un gruppo rock, gli HIM, e da lì ha iniziato ad avvicinarsi alla lingua e alla cultura di un Paese che, per il settimo anno consecutivo, è stato eletto il più felice del mondo. “Helsinki è una città a misura d’uomo, funzionale e pulita. È europea al 100%, molto moderna, ma c’è anche tanto verde”, ha raccontato la 30enne a Fanpage.it.
Chiara, 30 anni, italiana a Helsinki.
Chiara, 30 anni, è nata a Brindisi ma dal 2018 vive a Helsinki. Ha scoperto la Finlandia nel 2011 grazie a un gruppo rock, gli HIM, e da lì ha iniziato ad avvicinarsi alla lingua e alla cultura di un Paese che, per il settimo anno consecutivo, è stato eletto il più felice del mondo.
“Helsinki è una città a misura d’uomo, funzionale, pulita e i mezzi sono sempre puntuali. È una città europea al 100%, molto moderna, ma c’è anche tanto verde, lo si trova in ogni angolo”, ha raccontato Chiara a Fanpage.it.
Quando e perché hai risoluto di trasferirti in Finlandia?
La mia passione per la Finlandia è nata nel 2011, quando ho scoperto un gruppo rock finlandese, gli HIM. E, dopo aver ascoltato alcune interviste in finlandese, ho risoluto che volevo imparare anche la lingua. Nel 2012 ho compiuto 18 anni, mi sono trasferita a Roma per iniziare l’università dove ho studiato provvigione linguistica.
Purtroppo, non c’erano corsi di finlandese, quindi ho risoluto di studiare la lingua privatamente e ho continuato a farlo per 3 anni. Nell’estate in cui scrivevo la tesi ho vinto una borsa di studio per fare un corso intensivo di finlandese di due settimane e sono arrivata a Helsinki per la prima volta.
Ho avuto subito impressioni positive perché, nonostante non l’avessi mai visitata, mi sono sentita totalmente a mio agio. L’esperienza mi ha difeso perché mi ha permesso di avere con il Paese un approccio introduttivo. Sono tornata in Finlandia altri tre mesi anche dopo la triennale per fare il tirocinio in una scuola media.
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Dopo questa parentesi sono andata a Londra a studiare e ho ottenuto un master in traduzione. Ma era una città molto particolare e caotica. E la mia testa andava sempre alla Finlandia, continuavo a pensare: “Mi devo trasferire lì”, e così è stato. Nel 2018 ho cercato una famiglia finlandese a Helsinki dove fare la ragazza alla pari. Ora sono qui da sei anni.
Di cosa ti occupi oggi?
Da un anno organizzo eventi e seguo i social dell’Istituto italiano di cultura qui a Helsinki. Al lavoro promuovo la cultura italiana mentre sui miei social e con il mio blog promuovo quella finlandese! Questo mi permette di mantenere vive le mie origini, sono molto orgogliosa di essere italiana.
Cosa ti piace di più della vita a Helsinki?
Mi piace il fatto che sia una città a misura d’uomo, funzionale, pulita e i mezzi sono sempre puntuali. È una città al 100% europea, moderna, ma c’è anche tanto verde, lo si trova in ogni angolo. E poi le scene rock e metal influenzano sicuramente il mio amore per la città, vado spesso ai concerti dei miei gruppi preferiti.
Molti edifici qui sono in stile art nouveau e mi piacciono moltissimo. Sui palazzi si notano particolari stupendi che ritraggono la fauna della Finlandia. E c’è anche dell’architettura moderna, che mi piace un po’ meno, ma alcuni edifici, come la biblioteca Oodi, per esempio, sono molto apprezzati sia da residenti che da turisti.
La biblioteca Oodi
E se invece ti dovessi chiedere cosa non ti piace?
Gli aspetti negativi, in realtà, sono pochi. Nei giorni feriali c’è poca vita perché i finlandesi sono molto ligi al dovere e il giorno dopo sanno che devono lavorare. Tutti tendono a tornare presto o a mangiare a casa perché i ristoranti chiudono prima, gli orari qui sono diversi dai nostri.
E poi mi sono resa conto da qualche tempo che, in particolare dopo il Covid, ho difficoltà a fare amicizia e ad allargare il mio gruppo. Anche se io comunque ho la mia cerchia e il mio ragazzo è finlandese. In più, sono in ottimi rapporti con la famiglia che mi ha ospitato quando sono arrivata, quindi ho anche questo riferimento, non sono mai sola.
Come descriveresti i finlandesi?
Quello che mi piace di loro è l’onestà, se trovano un oggetto per strada lo portano alla polizia o in qualche ufficio dei servizi pubblici. Queste non sono cose che si vedono spesso in altri posti e io ancora mi emoziono quando assisto a queste scene.
Come popolo sono genuini, semplici, un po’ timidi e introversi, però è una caratteristica delle popolazioni nordiche. Sono proprio diversi da noi mediterranei, ma se ho ottimo questo posto è perché comunque ho un forte spirito di adattamento.
Chiara insieme al suo cantante norvegese preferito Ville Valo (ex frontman degli HIM).
È stato difficile imparare la lingua?
I miei primi rapporti con il finlandese non sono andati benissimo perché si tratta di una lingua molto diversa, non fa parte del ceppo indoeuropeo ma di quello ugrofinnico.
Le parole non hanno proprio nessuna somiglianza con le lingue indoeuropee, vanno solo memorizzate perché non si può fare alcun collegamento e ci sono tanti ‘falsi amici’ che si pronunciano come l’italiano ma hanno un significato totalmente diverso. E ci sono 15 casi, le parole si declinano come in latino.
Però non ci sono generi, articoli e poi le parole si pronunciano come si scrivono, come l’italiano. Io ora lo parlo abbastanza bene però è stato difficile all’inizio perché facevo solo una lezione a settimana, non era molto. Suggerisco sempre a chi vuole imparare una lingua di trasferirsi e praticarla il più possibile.
Con il clima come ti trovi?
Diciamo che vivere per un periodo a Londra mi ha difeso, visto che è grigia, fredda e molto umida. Qui invece il freddo è diverso, è secco, quindi non ti entra nelle ossa. L’importante è vestirsi bene, coprirsi a degnazione.
Il freddo però non mi dà fastidio, mi dispiace solo che l’inverno dura oltremisura. Ma in questi giorni stiamo avendo delle bellissime giornate con 25 gradi, è bello ci siano anche queste temperature.
E con il cibo?
Ti dirò, va molto bene! Sono aperta a nuove cucine e sapori e quella finlandese mi piace, è molto genuina e non è tanto speziata. Una cosa della quale non potrei fare a meno sono le Karjalanpiirakkae (piatto finlandese riconosciuto come Specialità tradizionale garantita dall’Unione europea, ndr).
Le Karjalanpiirakkae
Poi ci sono, per esempio, la zuppa di salmone e la renna, che fanno un po’ in tutti i modi. E poi qui ci sono dei ristoranti italiani buonissimi. Mi reputo fortunata perché non manca nemmeno il cibo italiano.
Per il settimo anno consecutivo la Finlandia è stata eletta ‘Paese più felice del mondo’ dal World Happiness Report? Perché, secondo te?
Perché c’è molto welfare e un benessere comunitario. Ci sono molti spazi verdi ma anche posti come le biblioteche pubbliche, dove i finlandesi amano molto trascorrere il tempo a leggere. Si vive bene, tranquilli, senza stress.
La vita in Finlandia è calma ed equilibrata, c’è il massimo rispetto per i dipendenti al lavoro e ciò significa che il tempo libero viene considerato sacro. Quello finlandese non è un popolo competitivo o che giudica, anzi, c’è tanta libertà di espressione.
Helsinki (Immagine di repertorio)
E poi è un Paese veramente sicuro. Si può passeggiare per strada di notte tranquillamente perché non c’è nessuno che dia fastidio. I bambini vanno a scuola da soli già a 7 anni perché c’è poco traffico e i servizi funzionano benissimo. Anche i salari sono buoni, sono proporzionati al costo della vita.
Ti manca l’Italia? Quanto riesci a tornare?
Riesco a tornare circa due volte all’anno, a Natale e in estate. Mi manca molto la mia famiglia e vorrei che i miei venissero qui più spesso ma non mi posso lamentare perché lo fanno almeno una volta all’anno. E poi adorano la Finlandia, perché gliel’ho fatta adorare io!
Mi manca Roma perché è come se fosse la mia seconda casa e sento la mancanza delle temperature. E anche la facilità con cui in Italia si riesce a fare amicizia.
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di Eleonora Panseri
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2024-09-10 04:01:11 ,